Alla scoperta del museo... “aspettando la riapertura”
Gli studenti del “Bassi” e un progetto per rilanciare immagine e contenuti del polo culturale di Lodi
Quando riaprirà il Museo Civico di Lodi? La domanda rimane ancora senza risposta, anche se già da tempo c’è l’idea, concreta, di trasferire la collezione artistica negli spazi dell’ex linificio in piazzale Forni. «L’obiettivo è creare un nuovo polo culturale – spiega il vicesindaco e assessore alla cultura Lorenzo Maggi -. Partiremo, già dal prossimo anno, con il trasloco dell’Archivio storico in questa sede. La seconda fase riguarderà il museo: ci vorrà più tempo, è un percorso ancora da costruire nelle sue dinamiche».
Il Museo però c’è, anche se attualmente solo “virtuale”: per questo, nell’ottica di un servizio alla collettività, è nato il progetto “Aspettando il Museo”, un’idea di Germana Perani, archeologa e museologa, che ha coinvolto una classe a indirizzo turistico dell’Istituto “Bassi” di Lodi. Lo scopo è «rendere produttivo questo tempo di attesa e far capire che il Museo esiste – spiega Perani -, riallacciando la comunicazione con la cittadinanza». Il protrarsi della chiusura ha infatti determinato la perdita della memoria del museo: le giovani generazioni non hanno mai potuto conoscere le collezioni, custodite oggi in un deposito a Borgo San Giovanni sotto la cura di Liguigli Fine Arts Service. Le studentesse della classe 4T del “Bassi”, coordinate dai docenti Monica Rossi e Nico Gamozzi, da alcuni mesi stanno seguendo un corso che ha previsto inizialmente una parte teorica cui seguirà una parte pratica che porterà alla realizzazione di una campagna di comunicazione. Il primo step è l’elaborazione di un logo; successivamente verranno realizzati poster da collocare negli atri delle varie scuole del territorio con lo scopo di raccontare le collezioni museali. Nel progetto rientra anche l’elaborazione di storytelling o di tableaux vivants relativi ad alcune opere del museo che saranno presentati in vari punti della città. «Ringrazio il dirigente del “Bassi” Francesco Terracina per aver creduto nel progetto che è di fatto un servizio alla collettività – continua Perani -. Le studentesse stanno lavorando alacremente, la speranza è riuscire a lanciare la campagna di comunicazione già all’inizio del prossimo anno scolastico». Verranno inoltre distribuiti dei questionari in alcuni luoghi non strettamente connessi con la cultura (supermercati, centri commerciali, consultori) per capire cosa le persone si aspettano da un museo. «Il corso fornisce anche agli studenti gli strumenti per conoscere storia e architettura del nostro territorio che saranno molto utili nella loro futura professione di periti turistici – spiegano i docenti coinvolti -. Il Museo ha un ruolo significativo nel restituire al pubblico la complessità del territorio». «È un progetto molto intelligente – chiude il vicesindaco Maggi – che mette al centro le giovani generazioni. Riattivare l’attenzione sul Museo può essere un aiuto per tutta la comunità».
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