Altro che caffè

SIAMO SERIAL: “Affari di famiglia” in questa serie che conferma il livello della produzione francese

Tutto è al posto giusto, in questa divertentissima serie tv, tranne il titolo: la traduzione in italiano non c’entra nulla. “Family Business”, affare di famiglia, è stato infatti trasformato in “Altro che caffè”. Ancora una volta non c’è dubbio sul fatto che la produzione francese sappia sfornare commedie solide, capaci di divertire anche con battute demenziali, ma senza scadere nel ridicolo o nel noioso. Un altro titolo imperdibile? “Chiami il mio agente”!

Preparatevi dunque per la pazza, surreale avventura della famiglia Hazan, che vive nello storico quartiere parigino del Marais. Qui, il signor Gérard cerca di portare avanti l’attività di famiglia, la macelleria kosher - che rispetta i precetti ebraici - dopo la morte della moglie. Il suo sogno sarebbe quello di cedere il negozio al figlio Joseph, che però non ne ha proprio l’intenzione (e la voglia). Sarà proprio Joseph a scoprire, grazie alla “dritta” di una vecchia conoscenza di scuola, che il ministro della Sanità sta per legalizzare la marjuana. Il futuro a questo punto è segnato: Joseph, insieme all’amico Olivier, è intenzionato a trasformare la macelleria nel primo coffee shop di Parigi. Ovviamente tutta l’operazione deve restare segreta, almeno fino a quando la legge non sarà approvata. Tutto sembra semplice e invece... Altro che caffè è un susseguirsi di disguidi, imprevisti, ostacoli e colpi di scena. Non si può fare a meno di guardare i sei episodi (brevi, la lunghezza è circa venti minuti) tutti d’un fiato, per poi passare alla seconda stagione, in attesa ormai dell’imminente terza.

“Family Business” è una serie tv creata e diretta da Igor Gotesman e può vantare diversi punti di forza: la trama ricca di eventi inaspettati, i personaggi - apparentemente equilibrati ma in realtà delle mine vaganti – e un cast che non sbaglia un colpo. Inoltre, l’equilibrio tra comicità e drama non viene mai meno.

Al di là della questione legata alla legalizzazione della cannabis, c’è un’altra questione che la serie tv affronta: il declino, nel quartiere del Marais, un tempo cuore pulsante della comunità ebraica a Parigi, di numerose attività che a partire dagli anni Ottanta si sono trasferite altrove. Gli Hazan scelgono di restare, ma “reinventandosi”.

Niente a che vedere con “Breaking bad”, feroce e violento, ad eccezione della “copertura”: Walter White è un insospettabile professore che diventa un signore della droga, la famiglia Hazan una semplice famiglia che gestisce un negozio e che si ritrova (suo malgrado) a gestire un impero di cannabis. L’analogia finisce qui, anche perché stile e registri utilizzati sono decisamente lontani.

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