Arte in cammino allo Spazio 21: una finestra aperta sul mondo
Lo studio-laboratorio di Curti ospita da sabato una collettiva di respiro internazionale
Riapre lo Spazio 21 di Pierpaolo Curti, nell’edificio di via San Fereolo un tempo sede della fonderia delle Officine Gai e oggi convertito all’arte contemporanea. La ripresa che riannoda i fili del programma, avviato un anno fa e poi bloccato dall’emergenza, avviene alle 17,30 di sabato con una mostra di respiro internazionale (fino al 12 dicembre. Orari: da giovedì a domenica, dalle 15 alle 19) che sarà seguita nel prossimo fine settimana dal workshop “Scrittura e improvvisazione”, una due giorni di musica condotta da Virginia Sutera e Alberto Braida: un esempio di come l’obiettivo resti quello di una vivace circolarità della cultura, nella diversificazione delle proposte rivolte ai soci. Concepita prima del confinamento, la mostra ora concretizzata premia lo sforzo messo in campo da Curti con la collaborazione in primis del pittore Domenico Mangione e dell’architetto Carlo Orsini, presidente dell’Associazione “21” e in questa occasione curatore insieme a Michela Rizzo, titolare della omonima galleria di Venezia. Viene infatti dalla compagine dei suoi artisti la più numerosa presenza nella rassegna, ricca di nomi di rilievo del panorama del nostro tempo e capaci di conferire all’appuntamento caratteri di vero e proprio evento: dagli inglesi Hamish Fulton e David Tremlett, all’austriaco Michael Hoepfner e agli italiani Francesco Jodice, Antonio Rovaldi e Mariateresa Sartori oltre allo stesso Curti. Autori, tutti, che hanno fondato la loro ricerca sul rapporto tra esperienza e visione, lungo un percorso che ha considerato anche “il camminare come pratica artistica”; così recita il sottotitolo della mostra, che ha scelto di chiamarsi “Perìpatos” a richiamo delle lezioni “in camminata” di Aristotele.
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