ARTE Graffitismo e street artalla scuola Bergognone
La mostra al museo dei Folligeniali a Lodi fino al 21 gennaio
La mostra “Graffitismo italiano” scardina i confini della street art, trovando casa tra le mura del museo dei Folligeniali. Si tratta del progetto intrapreso dalla scuola d’arte Bergognone a cura di Samuele Frosio che ha dato spazio all’espressione di giovani artisti, alcuni già affermati ma anche emergenti, con messaggi dal grande valore sociale: «Nata negli anni Sessanta e Settanta a New York, la street art aveva trovato terreno fertile nelle periferie della Grande mela, sui treni e sui muri della città», ha detto durante l’inaugurazione ufficiale la blogger e appassionata d’arte Carmen Frisario, spiegando la differenza tra imbrattamenti che costituiscono atti di vandalismo e quella che, invece, rappresentava una vera e propria corrente artistica che ha preso piede, rompendo gli schemi. «Il graffitismo è una forma di arte libera - ha proseguito - che intende lanciare messaggi condivisi, in luoghi simbolici del contesto urbano che possano essere sotto gli occhi di tutti».
Una forma d’arte che, solo successivamente, ha trovato casa anche in Italia, proprio come il murales “Tuttoilmondo” di Keith Haring, che rappresenta il suo testamento, sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa.
E attraverso il fantasmino “Gosty”, che parla simbolicamente delle persone invisibili, proprio come quelle disabili che condividono il progetto di arte e inclusione sociale su cui si fonda la scuola Bergognone, l’artista Lorenzo Panigalli, classe 1990 di Milano, ha saputo mixare l’arte del graffitismo anni Ottanta con la tecnologia dell’era digitale, disegnando le sue otto opere esposte con l’uso della penna grafica del tablet. William Gervasori, 41 anni di Bergamo, invece, ha unito il tipico mezzo espressivo del graffitismo, tag con le lettere dell’alfabeto, alla raffigurazione di una donna dalle sembianze di un gatto.
A lavorare in tempo reale, poi, durante l’inaugurazione c’era Eto, 16 anni, di Pavia che stava sperimentando per la prima volta un approccio al graffitismo e, infine, è stata realizzata anche l’opera di Sorte, urban artist e designer di Milano che intende donare opere d’arte rivolte a un pubblico che possa viverle e interagirci tutti i giorni. Aperte le visite degli appassionati già da diverse settimane, il finissage della mostra si svolgerà il 21 di gennaio con la realizzazione di un’opera collettiva da parte degli artisti coinvolti, tra cui i Folligeniali, per la creazione di un grande graffito sulla parete del museo.
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