ARTE Il passo a due Anselmi-Bianchini, viaggio in quarant’anni di pittura

La mostra, con alcune opere realizzate “a quattro mani”, rimarrà aperta fino al 9 febbraio nella sala Bipielle arte a Lodi

Quarant’anni di pittura, vissuti con sguardi di circolarità sul tempo, ancora una volta di grandi cambiamenti nell’arte; la mano che scava nelle anime della materia e la mente rivolta ai problemi della percezione e della visione. È il mondo che il visitatore trova fino al 9 febbraio (sabato e domenica 10-13 e 16-19; giovedì e venerdì 16-19), alle pareti della sala Bipielle arte di via Polenghi Lombardo a Lodi, quello vissuto da Monica Anselmi e Luigi Bianchini lungo il loro sodalizio artistico ed esistenziale.

Due personalità diverse per formazione, sensibilità e linguaggi, accomunate però dal modo di intendere la creazione artistica all’insegna dell’esplorazione delle possibilità espressive offerte da mezzi e procedure, nei territori dell’informale; un clima scandito di quadro in quadro, nel percorso dove anche la figura di Bianchini si fa presenza, con l’eleganza della sua opera, nell’assenza che dura da oltre un anno. Nell’allestimento concepito dalla Anselmi, che a brani fitti di opere affianca momenti di più distesa presentazione, il “Pas de deux” del titolo della mostra si avvia con i lavori del periodo di formazione dei due autori, risalenti agli anni Ottanta del secolo scorso; prosegue con un affondo sulla ricerca della Anselmi impressa in cicli grafici e pittorici, per immergere poi nell’universo di Bianchini con saggi selezionati dello sfaccettato itinerario che ha trovato nella riflessione metacognitiva sull’arte, tra concetto e artigianalità, il filo conduttore. La mostra dà conto anche di opere “a quattro mani”, come l’ironica l’installazione esposta nel 2015 al padiglione Guatemala della Biennale di Venezia e, in chiusura del percorso, come il bellissimo lavoro su tavola che sprigiona la luce, per entrambi gli autori elemento primario di indagine. “Tecnica mista”, si legge nei dati informativi che accompagnano le opere. Una definizione che qui cela ogni volta una complessa interazione tra oggetti, materiali e procedimenti, affascinante quanto le opere finite; in primis, per quanto riguarda la Anselmi che nei pomeriggi del sabato e della domenica è disponibile a guidare il pubblico alla scoperta della mostra, le tecniche di stampa personalmente elaborate che assegnano alla sua produzione caratteri di incisiva e autonoma personalità.

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