ARTE Incisione e stampa: nella cartella 2024 gli echi di un mestiere “in via di estinzione”
La presentazione della tradizionale raccolta di opere realizzata dall’associazione Monsignor Quartieri
L’importanza dell’azione svolta da trent’anni a favore dell’arte dell’incisione dall’associazione monsignor Quartieri è emersa dalla conversazione che ha concluso l’incontro di domenica scorsa alla sala Bipielle arte di Lodi. Dopo la presentazione della XXIX edizione della cartella “Segni in viaggio”, nata dalla volontà di seguire l’esempio di don Luciano che a Natale donava ai collaboratori una grafica originale, hanno infatti preso la parola Cinzia Astorri, Silvana Martignoni e Roberto Rampinelli autori, insieme a Ugo Viappiani, dei quattro fogli della cartella. Le loro parole hanno trovato eco nelle riflessioni di Roberto Giudici, stampatore a Varese: l’arte dell’incisione, che ha alle spalle una storia di secoli fitta di episodi-capolavoro, è sempre più dimenticata; una pratica che si va spegnendo. Tra le ultime figure rimaste degli stampatori d’arte che nell’interazione con il lavoro degli incisori hanno svolto ruoli determinanti nella realizzazione dell’opera, e numerosi sono nella storia i loro nomi, Giudici ha tracciato un realistico quadro della situazione: «Siamo rimasti in pochissimi. È un mestiere che richiede passione e anni di apprendistato. L’interesse sempre più flebile verso l’incisione, da parte dei giovani autori e delle stesse accademie, non garantisce oggi alle stamperie stabilità di lavoro». Da qui la portata del percorso svolto dall’associazione presieduta da Gianmaria Bellocchio, disseminando gocce di arte incisoria che richiede pazienza, competenza e silenzio, nel confuso moltiplicarsi odierno delle forme d’arte, e che si impara ad amare conoscendone procedure e segreti, di tecnica prima che di contenuti: trent’anni di mostre esplorative del panorama dell’incisione, e di cartelle come l’attuale, di cui Walter Pazzaia ha raccontato le immagini (“Peonie”, maniera nera della Astorri; “Natura animata”, maniera nera e acquaforte della Martignoni; “Ibisco”, acquaforte e acquatinta di Rampinelli; “Rintocchi di neve”, acquaforte di Viappiani).
© RIPRODUZIONE RISERVATA