BOOKCITY L’autoironia di Vergassola, dal vivo come sul piccolo schermo
Il comico, autore e scrittore protagonista di un divertentissimo “flusso di coscienza” tra letteratura, attacchi di panico, televisione, battute e aneddoti
«Parlo poco, non sono logorroico», dice ironicamente al pubblico presente nella sala dei Comuni della Provincia di Lodi, prima di iniziare una sorta di divertentissimo “flusso di coscienza” che spazia tra letteratura, attacchi di panico, televisione, battute e aneddoti legati alla sua amata città, La Spezia, mai tradita «anche se il fatto di non vivere a Roma o a Milano mi causato un po’ di problemi in ambito lavorativo».
Dario Vergassola, ospite ieri della seconda giornata lodigiana di Book City, è come lo vedi sul piccolo schermo: un comico (ma anche un autore e scrittore) geniale, capace di ribaltare la realtà grazie a una spiccata auto-ironia e al sacro potere dell’immaginazione. A Lodi, durante la chiacchierata con Fabio Francione, ha presentato le sue ultime fatiche letterarie: “I malefici. Ovvero la casa delle storie strampalate”, una fiaba moderna e ironica appena uscita per Baldini + Castoldi, e “Storie vere di un mondo immaginario. Cinque racconti delle Cinque Terre”.
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