CABARET Il gran varietà di Boffi tra comicità, talento e trasformismo

Un successo lo spettacolo in piazza Castello a Lodi

Ogni suo show fa registrare il pienone, ma quando sbarca a Lodi, la città dove è nato e cresciuto, lo spettacolo si trasforma in una festa popolare. Piazza Castello, domenica sera, ha fatto fatica a contenere i tantissimi spettatori arrivati per assistere a “L’è tüt un rebelòt”, il “varietà” inserito nel cartellone di Lodi al sole che Paolino Boffi ha scritto per celebrare i vent’anni di carriera sul palco.

Varietà, sì, perché ancora una volta il comico lodigiano ha dato prova di un eclettismo straordinario: cabarettista, cantante, trasformista, imitatore, monologhista, barzellettiere… Paolino è un attore fatto e finito, il classico animale da palcoscenico: conosce alla perfezione i tempi comici, interagisce con il pubblico, improvvisa, duetta senza soste con le sue “spalle” (prima il co-conduttore Stefano Ramella, pure lui cabarettista, e poi il tastierista Davide Savaré).

Per quasi due ore, Boffi ha regalato risate e leggerezza grazie alla sua comicità “lodigiana”, infarcita di spassose espressioni dialettali, doppi sensi, battute fulminanti e che attinge a piene mani dalla quotidianità. Nella prima parte, il comico ha dato vita ad alcuni dei suoi più noti cavalli di battaglia: prima imitando Albano (“scimmiottato” egregiamente anche a livello vocale), poi nei panni di Orietta Berti. Non sono mancati, in coppia con Ramella, gli applauditi personaggi Gina e Tina, le due “sciure”, le due comari protagoniste di dialoghi al limite del surreale, ma sempre decisamente divertenti. Boffi ha fatto sua la lezione dei “maestri” Franco Rossi e “Bigno” Bignami, ma la sua vis comica deve molto anche ai Legnanesi, a Gino Bramieri e a tanti altri grandi nomi della risata. Il risultato è uno spettacolo unico nel suo genere, in cui il cabaret va di pari passo con la musica: insieme a Davide Savaré, tastierista lodigiano della 0382 Band conosciuto per caso durante le prove di “Caduta libera” (Boffi è animatore di studio nelle trasmissioni Mediaset condotte da Gerry Scotti), ha proposto anche un piccolo omaggio alle canzoni degli 883 e di Max Pezzali, colonna sonora della vita dei “diversamente giovani”.

Nel menù di serata pure monologhi scoppiettanti e le immancabili barzellette. Ma anche un momento di sincera commozione, quando Paolino ha ricordato la figlia Sara e l’associazione a lei dedicata dopo la scomparsa avvenuta due anni fa. Il nuovo progetto, il cui ricavato sarà interamente devoluto al reparto di pediatria dell’ospedale Maggiore di Lodi, è un cd che raccoglie due inediti e canzoni note dedicati alla bimba. Si intitola “Da quando non ci sei”: con soli 10 euro si possono aiutare tanti piccoli pazienti.

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