Commedianti in cerca d’autore: Salvatores ritrova i “kamikazen”
Il regista riporta al cinema il testo teatrale che lanciò il suo gruppo di attori-amici
Era il 1985 e sul palco c’era un manipolo di talenti: Paolo Rossi, Claudio Bisio, Antonio Catania, Silvio Orlando, Renato Sarti, Bebo Storti, Gigio Alberti e Gianni Palladino. A posteriori la scelta non fu semplice… ma dopo la famigerata audizione per quel gruppo di “teatranti” e per la loro guida, Gabriele Salvatores, si spalancarono le porte del successo.
Quasi quarant’anni dopo “Comedians” torna in scena, e il titolo culto di quel “nuovo” teatro milanese approda al cinema, per mano dello stesso regista. Gli anni sono passati, i volti in scena anche, il testo resta quello di T. Griffiths con sei nuovi “personaggi in cerca d’autore” a interpretarlo.
Salvatores nel frattempo ha vinto un premio Oscar, e con lui alcuni di quegli stessi attori “kamikaze” che sognavano il successo nella finzione del testo teatrale e nella realtà. Oggi sono rimasti i contenuti di quello spettacolo, che anche se un po’ datato mantiene un legame con l’attualità: si deve restare fedeli a se stessi e cosa (e quanto) si può mercanteggiare in nome del successo? E ancora: cos’è la comicità e quanto di tragico nasconde e quanto bisogna assecondare i gusti del pubblico, magari andando contro i propri principi? In tempo di reality, talent show e social hanno ancora senso le domande che si pongono i “comedians” e il loro insegnante?
«Una battuta deve poter cambiare il mondo» dice il capocomico Eddie Barni ai suoi, «Non cerco filosofi, abbiamo bisogno di farci qualche sana risata» risponde Bernardo Celli venuto a selezionare gli artisti per portarne uno (e uno soltanto) in prima serata con sé.
“Comedians” quarant’anni dopo è ancora un blues metropolitano bagnato da una pioggia torrenziale che non smette di entrare nelle ossa dei protagonisti e dello spettatore. C’è Natalino Balasso nella parte dell’insegnante (che con il tempo ha perso gran parte o tutta quella militanza politica che c’era nel testo originale) e Christian De Sica, restituito a un ruolo agrodolce, in quella dell’impresario. Con loro “sul palco” Ale e Franz, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno e Vincenzo Zampa, in cerca di una scrittura e di una strada per emergere e uscire dalla mediocrità di mestieri non amati. Salvatores ha svelato che tornando su questo testo è andato alla ricerca della “metà oscura” dell’opera, che comunque era già presente nell’originale. Di certo c’è che sia “Comedians” al teatro che “Kamikazen. Ultima notte a Milano”, il film ispirato a quello spettacolo che fu il secondo lungometraggio di Salvatores, contenevano una carica vitale che qui è difficile da ritrovare. Il regista replica la sua amata (e vincente) formula di cinema corale costruito con un gruppo di attori-amici, ma non gli riesce di ritrovare quella disperata voglia di emergere, quella creatività che nel 1985 faceva confondere teatro, cinema, realtà e finzione. E l’effetto nostalgia rischia di diventare uno spettro troppo grosso e un problema difficile da gestire.n
Comedians
Regia Gabriele Salvatores
Con Natalino Balasso, Christian De Sica, Ale e Franz
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