«Così ho capito l’esempio dato da mio padre Giorgio Ambrosoli»
Venerdì la presentazione dell’opera al teatro “Carlo Rossi” di Casale
«Avevo 11 anni quando è mancato papà e, dopo la rabbia per non averlo più potuto avere vicino, è subentrata quella per una scelta che facevo fatica a comprendere. Diventando grande, invece, ho cambiato sguardo sulle cose realizzando che la sua vita potesse essere da esempio». Le parole di Francesca Ambrosoli, figlia dell’avvocato che smascherò i traffici illeciti di Michele Sindona, dopo il fallimento della Banca privata italiana, hanno portato la testimonianza più intima di una storia che ha segnato la storia recente, con una tragica morte ricordata grazie alla volontà del Centro promozione della legalità di Lodi. Grazie a una docu-fiction realizzata dall’Iis di Codogno con la collaborazione di professionisti del settore, venerdì sera più di 170 persone al teatro di Casalpusterlengo hanno appreso i risvolti di una vicenda giudiziaria che ha cambiato le sorti dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, con una testimonianza di coraggio e responsabilità che è arrivata sui banchi di scuola: «Siamo abituati a leggere le targhe sulle vie e sugli edifici - dice la dirigente scolastica dell’Iis di Codogno Antonia Rizzi, intervistata dalla nostra giornalista Luciana Grosso - ma non dobbiamo dimenticare che dietro a un nome c’è la storia di una persona che ha lasciato un segno importante».
Tra i relatori, dopo la proiezione del documentario teatrale messo in scena dai professori Chiara Gira, Jessica Bettinelli, Nico Falcone, Luca Maccagni, Anna Corsini e Daniele Matarozzi, tra l’altro coordinatore del Cpl, si sono susseguite diverse testimonianze: quella di Isabella Novembre, figlia del braccio destro di Ambrosoli nella gestione commissariale del fallimento della Bpi, il maresciallo della Guardia di Finanza Silvio Novembre, ma anche del regista Alberto Branca e del fumettista Gianluca Buttolo. I ricordi di Novembre hanno raccontato di un’amicizia sana e importante che ha legato due famiglie anche dopo la tragedia: «Mio padre non si è mai risparmiato: in tanti sono venuti a bussare alla porta per raccogliere la sua testimonianza. Non ha mai mancato di portare avanti il valore del lavoro svolto da Giorgio Ambrosoli». Infine, la promessa della preside dell’istituto che ha anticipato il proseguo di un progetto a favore della cultura della legalità: «Ora lavoreremo sulla figura di Franca Viola che aprì la strada a riforme legislative del diritto famigliare». E dopo la prima proiezione, il frutto del lavoro di studenti e docenti, verrà diffuso nelle scuole tramite la rete Cpl.
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