Cotugno e le tracce della memoria nelle opere donate alla diocesi

Presentata la tesi di laurea sulla catalogazione delle incisioni dell’artista

In quelle linee “incise nel tempo” c’è il Lodigiano come nessuno l’ha mai raccontato. Teodoro Cotugno è l’artista che, forse più di ogni altro, è riuscito a mettere su carta la poesia della campagna e dei paesaggi lodigiani: le sue cascine e i suoi inverni, il profilo dei campi e dei campanili che sono patrimonio inconfondibile di ogni abitante di questa terra. Nel 2018, Cotugno ha deciso di donare alla diocesi lodigiana seicentocinquanta delle sue innumerevoli incisioni (oltre ad altro materiale tra cui periodici e libri monografici), che sono diventate oggetto della tesi di laurea magistrale in Biblioteconomia di Valentina Fagnani. Il suo importante lavoro filologico e di catalogazione realizzato con la supervisione di Paola Sverzellati, è stato presentato lunedì sera in Seminario a Lodi, con una conferenza a cui ha partecipato anche lo stesso Cotugno.

È proprio la memoria il filo conduttore dell’opera di Cotugno, che si è raccontato attraverso le domande del direttore del Museo Diocesano don Luca Anelli, partendo dai primi disegni ai tempi della scuola, per poi arrivare ai tentativi con la pittura, e alla scoperta dell’incisione, affascinato da Giorgio Morandi e Giovanni Barbisani, da cui ha ripreso la passione per i vigneti, soggetto prediletto del suo lavoro. Un lavoro complesso, che gli ha imposto un lungo apprendistato, e che è frutto di continui perfezionamenti: «Sono quarant’anni che stampo, sempre con lo stesso torchio, e una sola volta, nel 2000, mi è capitato di realizzare una lastra perfetta alla prima prova. Di solito le modifico tre o quattro volte, col rischio di rovinare tutto, per cercare la perfezione che mi soddisfa».

Nella sua esposizione Valentina Fagnani ha presentato un lavoro dall’impostazione accademica: ha spiegato il criterio con cui ha selezionato il materiale, dando la priorità alle opere tra il 1977 e il 1991, ma anche il lavoro di approfondimento sulla tecnica artistica, sulla sua vita e sul contesto culturale in cui si inserisce la sua opera, per avere la consapevolezza necessaria ad affrontare questo studio, che dovrebbe culminare nella possibilità di inserire le opere, una volta opportunamente fotografate, nel catalogo BeWeb.

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