L’ultima volta finì prima del previsto tra il fuggi fuggi generale sotto un violento acquazzone. Quest’anno anche il meteo ha sorriso al Creature Festival, la tre giorni di musica, arte, sport e natura che da venerdì a domenica ha il Belgiardino, suggestivo scenario per una delle kermesse cittadine più attese, originali e seguite. Merito, ancora una volta, dei ragazzi e delle ragazze dell’Associazione culturale Clam, una ventina di elementi quasi tutti under 30 che, in collaborazione con il Comune di Lodi, ha realizzato un piccolo grande sogno organizzando un Festival diverso, fondato sì sull’arte a 360 gradi ma anche, e soprattutto, su valori fondamentali come il rispetto dell’ambiente (tra i «diktat» la raccolta differenziata e l’utilizzo di stoviglie biodegradabili) e lo spirito di aggregazione. Non è un caso che lo slogan del Clam sia «+ amici - storie», frase che sintetizza al meglio la filosofia sulla quale da sei anni poggia anche il Creature, un appuntamento ormai imprescindibile nell’estate lodigiana. Tanti i giovani (e meno giovani) che nelle tre giornate hanno affollato il Belgiardino: gli organizzatori parlano di circa un migliaio di presenze a sera, con picchi nei momenti clou durante i concerti di Mombu, Norelax, The Secret e The Dragons, tra le band di punta invitate per l’edizione 2012. «Il bilancio è ottimo - spiega Matteo Cavalleri, uno degli organizzatori -. Abbiamo raggiunto la maturità, c’è stata piena coesione tra il gruppo storico del Clam e i ragazzi più giovani. Per noi l’aspetto principale è proprio l’organizzazione del Festival, è importante costruire qualcosa di bello che poi possiamo offrire a tutti». Anche sotto l’aspetto strettamente artistico la rassegna ha proposto molti spunti di alto livello con un programma che ha spaziato attraverso i generi più disparati, dal reggae allo ska, passando per metal, hip hop, rap e rockabilly. Tre palchi, quattro concerti ogni sera più esibizioni di band locali all’orario dell’aperitivo: «Quest’anno hanno funzionato molto bene anche gli after-show, gli spettacoli da mezzanotte in avanti - continua Cavalleri -. Con il nostro budget (circa 25mila euro, 20 per cento del quale coperto dal Comune, ndr) cerchiamo di proporre un programma esclusivo, invitando gruppi che è difficile vedere in Lombardia in questo periodo. A livello regionale ormai ci siamo ritagliati uno spazio importante, e la presenza di alcuni ragazzi provenienti da fuori provincia ne è la testimonianza». Tra il pubblico anche due giovani tedeschi in visita a Lodi che non si sono lasciati scappare l’opportunità di immergersi tra le tante proposte del Festival. Oltre alla musica il Belgiardino si è «acceso» grazie a writers di fama, come il lodigiano Alfano, il sardo Tellas e l’alessandrino 108, che hanno reso il gabbiotto degli attrezzi vicino alla piscina un’opera d’arte contemporanea; gli sportivi hanno potuto invece esibirsi sulla mini-rampa da skateboard, molti dei quali bardati con i modelli di magliette autoprodotte «firmate» Creature, andate a ruba come ogni anno. Diversi gli spazi anche per chiacchierare in tranquillità, tra i quali una tisaneria, e gli stand di associazioni che condividono i valori del Festival. Insomma, un’altra edizione promossa con lode, anche se su un punto tocca ripetersi. L’appello è rivolto a chi gestisce la strada lungo l’Adda che porta al Belgiardino: qualche «luminaria» dal primo parcheggio all’ingresso del parco renderebbe il tratto più sicuro.
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