La stagione delle mostre allo Spazio Tiziano Zalli-Bipielle Arte di Lodi riprenderà dopo l’estate, dal 12 settembre all’11 ottobre, con una grande esposizione di dipinti scelti dalle collezioni provenienti dalle diverse sedi del gruppo Banco Popolare. La mostra fa parte di un lavoro di recupero coordinato dal Patrimonio Artistico del Banco Popolare con la collaborazione di esperti d’arte. Grandi Maestri, questo il titolo dell’esposizione, indagherà dunque i capolavori della collezione del Gruppo, attraverso una trentina di opere selezionate da alcune delle sedi territoriali del gruppo, fra cui la Banca Popolare di Novara, la Banca di Verona, il Credito Bergamasco e la Popolare di Lodi L’iniziativa è rivolta alla valorizzazione dei beni artistici del Paese e punta a promuovere da parte del Banco il proprio patrimonio culturale, favorendone la conoscenza anche a esperti e appassionati, a istituzioni universitarie, accademiche e culturali. Le vaste ed eterogenee raccolte delle diverse banche che fanno parte del Gruppo sono il frutto di tradizioni collezionistiche locali: ne fanno parte disegni, stampe antiche e moderne, libri antichi, sculture, coralli, arazzi, ceramiche e, soprattutto, dipinti. «La collezione del Banco Popolare – dichiara Angelo Piazzoli, coordinatore del Patrimonio Artistico - costituisce una storia tutta italiana: numerosi istituti di credito, nel corso del XX secolo, hanno collezionato opere d’arte. Oggi riscopriamo questa vocazione, riportando a nuova luce frammenti di patrimoni comuni, per spingere tutti a guardare alle proprie radici. L’ambizione della mostra è di indagare attraverso la bellezza del passato, il presente e progettare il futuro». L’esposizione lodigiana a cura della Fondazione Banca Popolare di Lodi, presieduta da Duccio Castellotti, si prefigura dunque come un appuntamento da non perdere sia per i pezzi che andranno in esposizione che per l’allestimento. L’esposizione di via Polenghi Lombardo 12 sarà inoltre animata dalla presenza dei visitatori di Expo Allo scenario contribuiranno cinque opere provenienti dalla sede lodigiana e cioè due Callisto Piazza (San Bassiano che guarisce un lebbroso e San Bassiano che libera un’indemoniata), un Martino Piazza (Madonna con Bambino), un Giorgio De Chirico (Isola di San Giorgio) e un Afro Basaldella (Composizione 1957). Di grande richiamo risulterà inoltre la Maternità di Gaetano Previati, che - spiega Piazzoli - è per diverse ragioni una delle opere più importanti della pittura italiana dell’Ottocento. Il monumentale dipinto (cm 175,5x412x4,5) segna una svolta cruciale nel passaggio dalle poetiche naturaliste e realiste in pittura alle nuove tendenze simboliste, attraverso l’adozione della tecnica divisionista. Eseguita tra il 1890 e il dopo una lunga gestazione di cui sono testimonianza due bozzetti a olio e diversi disegni, Maternità venne presentata a Milano alla prima edizione della Triennale di Brera nel 1891, diventando immediatamente un vero e proprio caso. «La tela di Previati fu al centro di polemiche e di accese discussioni per le scelte figurative diverse e rivoluzionarie rispetto a ciò che offriva il contesto artistico italiano in quegli anni», sottolineano i curatori Paolo Plebani, Sergio Rebora e Francesca Rossi. Una “chicca” in esposizione sarà l’opera su carta di Antoni Tapies, protagonista di quell’impresa collettiva rappresentata dall’Informale, spinta a un punto limite di conoscenza e di rottura. L’evento – è persuasione della Fondazione lodigiana – aiuterà a riscoprire la vocazione della Popolare e a riportare a nuova luce frammenti di patrimoni comuni. L’ambizione di Grandi Maestri, che racchiuderà una trentina di dipinti scelti dal XIV al XX secolo, è di indagare attraverso opere del passato il presente e progettare il futuro, risvegliando la consapevolezza della identità e dello stare insieme. Ponendosi il problema di una catalogazione, il Banco aveva quattro anni fa affidato al Museo di Castelvecchio l’incarico di una ricostruzione. Nel catalogo on line (ancora in corso) sono entrate un gruppo di opere presenti in 29 città. La “memoria” raccoglie i rivoli di un collezionismo ricco e vario, e fa capire l’attenzione intelligente delle banche del gruppo per la storia culturale del Paese.
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