Una serata insolita, quella di sabato, per la Casa del Popolo di via Selvagreca: il “tempio” del jazz lodigiano ha rinunciato per una volta alla sua musica abituale ospitando il rock new-wave di Raffaella Destefano, protagonista di un concerto che ha richiamato un pubblico diverso e più numeroso del solito. Accompagnata da Paolo Perego al basso e Gabriele Minuta alla chitarra (due musicisti con i quali ha avuto modo di collaborare più volte in questi ultimi anni), la cantautrice lodigiana ha stregato gli spettatori con i brani più rappresentativi della sua carriera, da Angeli, il pezzo con cui partecipò a Sanremo Giovani nel 1997, fino alla più recente Domani, proposta in due versioni, durante il concerto e al momento dei bis finali. In mezzo, una dozzina di pezzi forse meno conosciuti ma ugualmente efficaci, dall’ironica Vita digitale alla languida Chiudi gli occhi, passando per Piccola aritmetica, Certamente, Orlando, Vanilla. Ogni brano è un pezzo di vita, un piccolo scorcio sulla quotidianità di questa musicista sincera, che non ha paura di mettere a nudo il proprio sentire e la sua personale visione del mondo. Un atteggiamento che la rende una cantautrice autentica, molto diversa da quelle artiste che si limitano ad arricchire con un paio di accordi l’arrangiamento originale solo per mettere il proprio nome nella lista degli autori: Raffaella De Stefano c’è in ogni sua canzone, in ogni singola nota, in ogni parola del testo; con la chitarra acustica ci sa fare altrettanto bene che con il microfono, l’interpretazione è intensa, emozionata, emozionante. E nonostante il trio funzioni alla grande, verrebbe quasi voglia di ascoltarla da sola, per non perdersi neanche un briciolo del suo talento ed apprezzare appieno il fascino della sua musica. Il pubblico lodigiano, seduto composto sulle sedie ai piedi del palco, la ama e la sostiene, e anche se lei preferisce i contesti meno formali, riesce ugualmente a percepire il calore che si sprigiona alla fine di ogni canzone, sotto forma di applausi, grida di incoraggiamento, sorrisi. Dopo un’ora abbondante di musica, arriva il momento di spegnere gli amplificatori, ma Raffaella Destefano, che è genuina non solo sul palcoscenico, si intrattiene a lungo fra gli spettatori, facendo fare le ore piccole allo staff della Casa del Popolo.
S. C.
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