Doriana, dieci volte Sanremo: la violinista torna sul palco dell’Ariston

La musicista di Sant’Angelo anche quest’anno farà parte dell’orchestra

Come sempre, non sono mancate le polemiche, non appena la macchina si è messa in moto. Anche se quest’anno la variazione sul tema era l’opportunità di farlo il festival, nonostante tutto. Nonostante la pandemia, i numeri del contagio e le limitazioni. Dopo settimane di incertezze, annunci e marce indietro – prima il pubblico di figuranti per dare una parvenza di normalità, poi il via libera dal Cts al protocollo che prescrive invece esibizioni senza pubblico – , ora sembra davvero il momento di dare gas alla macchina. E tra i punti fermi, per il Lodigiano, c’è ancora una volta la presenza della violinista santangiolina Doriana Bellani, al suo decimo Sanremo come componente aggiunto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Impossibile raggiungerla al momento – sono rigide le prescrizioni sulle interviste ai musicisti per l’edizione 2021 del Festival, quella segnata al Covid -, Doriana, anche insegnante di musica alla scuola media Abbado di Ombriano, è ormai un punto di riferimento dell’orchestra che accompagna cantanti e ospiti nell’appuntamento di eccellenza del panorama musicale nazionale e internazionale. La chiamata per Doriana Bellani, nonostante le incertezze dell’anno, è arrivata come di consueto con largo anticipo per un primo periodo di prove lontano dalla Riviera, per prepararsi allo spostamento solo poi, per le prove all’Ariston che sono partite lunedì. In un’atmosfera del tutto diversa rispetto al consueto, quasi sotto vuoto, e segnata dai rigidi controlli anti-Covid in programma per tutti i protagonisti del Festival. Il protocollo di sicurezza formulato dalla Rai, e approvato dal Comitato Tecnico Scientifico, prevede infatti rigide misure di controllo che impediscono di avvinarsi al palcoscenico del teatro sinonimo di musica nazional-popolare senza un tampone negativo. Insomma, sarà pressochè impossibile per i fan sorprendere gli artisti in città, mentre saranno banditi anche autografi e selfie. Tutto pur di rendere possibile l’evento che, secondo molti, case discografiche in primis, è un segnale fondamentale per la ripartenza del settore della musica e dello spettacolo, fermi ormai da mesi, a causa del Covid.

L’evento della musica italiana per eccellenza quest’anno sarà tutto da ripensare – sempre con la direzione artistica di Amadeus e la spalla d’autore di Fiorello, riconfermati alla guida della kermesse – per far vivere la musica con misure di sicurezza adatta a limitare le occasioni di contagio. La sfida 2021 è ardua per più fattori, a partire dall’assenza di pubblico e da quella degli eventi collaterali al festival, che sono sempre stati parte integrante dell’atmosfera eccezionale che avvolge i dintorni del teatro Ariston e nel dna di un appuntamento che ha sempre trasfigurato anche la città di Sanremo. Oltre a monopolizzare la discussione nazionale e, forse, a regalare qualche distrazione. Sull’altro piatto della bilancia c’è però la grande - e legittima - voglia da parte del pubblico di poter assistere finalmente a uno show musicale “dal vivo”. E la stessa grande voglia di esibirsi degli artisti fermi ai box esattamente da un anno: senza togliere nulla alle passate edizioni si fa fatica a ricordare un festival che ha potuto schierare alla partenza un cast di questo livello assoluto.

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