FOTO ETICA Record di presenze per il festival che supera quota 21mila

La 15esima edizione è stata la più visitata in assoluto: «Stiamo già pensando a quella futura»

Record. Mai, nelle edizioni precedenti, il festival della Fotografia etica aveva sfondato quota 20mila visitatori. I 19mila (e rotti) del 2023 sono aumentati di oltre 2mila unità, per un totale di 21mila (e rotti) spettatori nel corso degli ultimi cinque fine settimana. Un successo strepitoso conquistato proprio nell’edizione più sentita, la 15esima, che per un mese ha reso Lodi una città di respiro internazionale. «Siamo ovviamente molto soddisfatti: adesso ci godiamo questo straordinario risultato, ma presto torneremo al lavoro per progettare la prossima edizione – commenta il direttore del festival, Alberto Prina -. Ci eravamo dati come obiettivo quello di raggiungere quota 20mila e ce l’abbiamo fatta andando oltre le più rosee aspettative: l’aumento del 10 per cento circa di visitatori è un dato impressionante. Tutti i week end hanno fatto registrare cifre altissime, con picchi nei primi due».

Il festival si è confermato forza trainante del territorio e una vetrina turistica per la città. L’allestimento delle 23 mostre («Tutte hanno attirato visitatori, non c’è stato un luogo più gettonato rispetto agli altri») ha portato benefici a bar, ristoranti, commercianti e anche agli eventi di piazza organizzati nel corso della manifestazione, in primis “Le forme del gusto”. «Il metodo-festival ormai è consolidato – continua Prina -. Le presenze da fuori territorio sono in continuo aumento: quest’anno abbiamo avuto anche visitatori provenienti da Svizzera e Francia, a conferma dell’internazionalità della manifestazione, e tantissimi fotografi. Lodi ormai è conosciuta come la città del festival della Fotografia etica, un “marchio” che ci distingue come è per Mantova con il Festivaletteratura. Capita raramente che una città possa caratterizzarsi per un evento culturale». Ora è già tempo di pensare al futuro: «Le video-proiezioni all’ex chiesa dell’Angelo hanno riscosso gradimento: implementeremo questo aspetto durante la prossima edizione. Ciò che ci preme di più è però avere a disposizione l’ex Cavallerizza, lo spazio pubblico cittadino più ampio che c’è, in attesa del nuovo opificio della cultura. Non sappiamo ancora quando partiranno i lavori per riqualificare la sala al piano terra in via Fanfulla, ma è fondamentale che il progetto venga portato a termine prima dell’edizione 2025. Abbiamo già appuntamento con il Comune, nei prossimi giorni ci incontreremo per definire le linee guida. Ma è importante il supporto dell’intera città, delle fondazioni, delle associazioni di categoria, dei privati: come abbiamo sempre detto, il festival è di tutti. Domenica abbiamo “lanciato” anche la nuova edizione dell’ “Orfeo Week” (il festival promosso da La Lira di Orfeo in scena a Lodi dal 24 novembre al 2 dicembre, ndr) con il sostegno della Fondazione comunitaria: è bello che ci sia continuità e collaborazione tra i vari eventi culturali cittadini».

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