Cultura
Giovedì 07 Agosto 2014
Foto in vacanza, l’esperto consiglia
«La fantasia ha grandi spazi, ma ci sono delle regole
da seguire - spiega il freelance-docente -. La prima cosa da fare? Guardare, sia i buoni che i cattivi maestri»
C’è solo un modo per imparare a fare buone foto: farne. A pochi giorni dal grande esodo di agosto, «il Cittadino» ha incontrato il fotografo professionista Alberto Prina, noto a Lodi oltre che per il suo puntuale lavoro di freelance, impreziosito da eccellenti reportage,, anche per la sua ormai ventennale attività di insegnante di fotografia con i corsi del gruppo Progetto Immagine, e, da ultimo, almeno in senso cronologico, per l’organizzazione dell’ormai rodato Festival della Fotografia Etica di Lodi. I notevolissimi risultati della manifestazione lodigiana lo hanno portato all’onore delle cronache nazionali ed europee, tanto che il quotidiano britannico «Guardian» ha recentemente inserito il festival nella rosa delle kermesse fotografiche più importanti d’Europa. Così, nelle settimane in cui chi potrà proverà a concedersi qualche giorno di svago e riposo o un viaggio in un luogo più o meno lontano, lo abbiamo incontrato per chiedere lumi sui come riuscire, senza essere professionisti, a fare foto belle, che si possano mostrare agli amici con orgoglio.
«Prima di tutto - spiega Prina - è il caso di sgombrare il campo da un equivoco: il fatto che la fotografia sia una forma d’arte non significa, automaticamente, che allora valga tutto. Anche se, per fortuna, la fotografia offre grandissimi spazi di manovra alla creatività e alla fantasia, comunque è un linguaggio, con le sue regole, la sua grammatica, le sue forme precise, rigide, persino».
Le regole della fotografia, diversamente da quelle della grammatica, non si imparano comunque su noiosi tomi da sottolineare, ma “guardando”: «Il primo consiglio che mi sento di dare a chi voglia provare a fare belle foto è quello di guardare, guardare e guardare. Così come quando a scuola ti dicono che per fare dei buoni temi devi leggere tanti libri, lo stesso modo vale per la fotografia. Per fare buone foto bisogna guardare quelle dei maestri, conoscerle, osservarle. E anche, perché no, guardare, magari su Facebook, gli scatti dei “cattivi maestri”, foto magari fatte male o sbagliate. Capire cosa le rende brutte, individuando gli errori e capendo cosa evitare».
E di certo sui social network gli esempi di foto, siano esse ottime o pessime, non mancano...: «La rivoluzione tecnologica degli ultimi anni non va guardata con sospetto- dice Prina, fugando il campo da ogni snobismo un po’ nostalgico-: non c’è niente di male a fare foto con il cellulare o con le app, ce ne sono di ottime in giro, anche gratis. Il punto è non esagerare. E soprattutto non pensare che, poiché la tecnologia ha reso molto più difficile fare errori tecnici, allora tutto sia più semplice. Anzi, è l’esatto contrario: ora che la tecnica va quasi da sola, occorre concentrarsi sulla composizione dell’immagine, sulla narrazione, sulla voglia e la capacità di creare storie da raccontare con le immagini. Il punto, da qualche anno a questa parte non è più come fotografare, ma cosa fotografare».
Inviate le vostre foto delle vacanze a [email protected], le pubblicheremo nella nostra galleria fotografica
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