Cultura
Mercoledì 30 Gennaio 2013
Gedda e il suo archivio a Lodi
Milioni di documenti sull’ultimo dopoguerra
Solo i manifesti, considerati come uno spaccato a sè stante, costituiscono una ricchezza storica unica per meglio comprendere le vicende contemporanee italiane. Con questi manifesti, affissi su tutti i muri d’Italia, dalla valle d’Aosta alla valle di Siracusa, i Comitati civici di Gedda contribuirono a fornire una svolta alla campagna elettorale del 1948. Manifesti che sono stati solo in parte riprodotti sui libri di storia. E di questi manifesti utilizzati dai Comitati civici esiste una sola raccolta completa in tutta Italia: è la raccolta che si trova a Lodi, insieme a milioni di altri documenti, tutti regolarmente schedati e inventariati, costituenti l’Archivio Gedda.
Luigi Gedda (1902-2000) è senz’altro una delle personalità più limpide del movimento cattolico italiano del Novecento. Il suo nome è legato in particolare ai “Comitati civici” da lui fondati per le elezioni del 18 aprile 1948, vinte dalla Democrazia Cristiana contro il Partito comunista italiano, quando effettivamente era in gioco la libertà dell’Italia. Se avesse vinto il Pci, l’Italia sarebbe con ogni probabilità passata dalla parte dell’Unione Sovietica di Stalin, con tutte le conseguenze del caso. L’immenso patrimonio dei documenti di Gedda, inventariati e raccolti in 470 faldoni, ora conservati a Lodi, permette all’Archivio Storico di Lodi di assumere un’importanza nazionale, e di diventare meta di studiosi provenienti da tutta Italia. La consistenza dell’archivio e la figura di Gedda verranno illustrate in un incontro pubblico che si terrà domani a Lodi.
Infatti, in occasione dell’inaugurazione della nuova collocazione presso l’Archivio storico comunale di Lodi del Fondo “Luigi Gedda” della “Fondazione Vittorino Colombo”, domani alle ore 18, presso la Sala Rivolta di Lodi (Ridotto del Teatro alle Vigne, in via Cavour 64) si terrà un incontro pubblico sul tema “Luigi Gedda: impegno sociale e politico di un cattolico di ostinata fedeltà” (conferenza del professor Ernesto Preziosi, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Urbino). Seguiranno gli interventi di Marcello Menni (direttore della Fondazione Vittorino Colombo), Ferruccio Pallavera (direttore del “Cittadino”), Sara Fava (dell’Archivio Storico di Lodi).
R.C.
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