Scatta nella serata di giovedì 5 con l’incontro “Parmesan & stampante 3D: il futuro è artigiano e italico”, in sala Rivolta la prima edizione di “Generare futuro”, kermesse letteraria in scena fino a domenica 8 che raccoglie l’eredità dei tradizionali festival primaverili con un taglio e una veste nuovi, “cuciti” assieme dal giornale on line «Linkiesta», cui il Comune di Lodi ha affidato il coordinamento.
La manifestazione si sarebbe dovuta aprire con un incontro nel pomeriggio fra il sindaco della città Simone Uggetti, il collega di Bergamo Giorgio Gori e l’imprenditore mantovano Gianni Fava (tema: “Lombardia, la metropoli del futuro”) ma le clamorose vicende giudiziarie che hanno coinvolto il primo cittadino ne hanno imposto la cancellazione, mentre la rassegna si terrà regolarmente, come spiega, ancora scosso per la vicenda, il direttore de «Linkiesta» Francesca Cancellato: «Credo sia una decisione corretta - spiega - che va nella direzione di andare incontro alle tantissime persone che già si erano registrate agli eventi in programma e alla città stessa, che forse, oggi più di ieri, ha bisogno di riflettere su se stessa e sul futuro. Ovviamente mi auguro che Uggetti chiarisca la sua posizione con gli organi inquirenti».
Cancellato, 36enne giornalista di formazione economica, residente da sempre a Lodi dove vive con la moglie e i tre figli e dove il padre ricoprì la carica di primo cittadino negli anni Ottanta, accetta di illustrare la kermesse, che, premette, è frutto delle sinergie fra il quotidiano digitale che dirige e l’amministrazione comunale: «Mi sento di ribadire al sindaco la gratitudine e il merito di aver condiviso con impegno e dedizione l’ideazione e la costruzione di questo Festival, in cui abbiamo creduto e crediamo fortemente».
Entriamo dunque nel merito: la rassegna porta un titolo che è già un programma, mi pare, unendo il verbo generare alla parola futuro...
«È così. Ci piaceva l’idea di leggere dentro la realtà d’oggi con lo sguardo rivolto al domani e con una prospettiva positiva, provando per l’appunto a generare stimoli, idee, proposte, suggestioni A costruire, insomma, un pensiero sulla città e sulla società di domani, su quello che vogliamo che siano e che ci spendiamo perché possano esserlo».
Dunque qualcosa di diverso dai tanti festival che fioriscono in primavera.
«Sì, non volevamo riproporre il solito “eventificio”. Non ci interessa; puntiamo piuttosto, e con una certa ambizione, a suscitare domande e smuovere curiosità, allenando in qualche modo chi prenderà parte agli eventi, proponendo temi anche complessi ma in modo semplice, alla portata di tutti e con grande entusiasmo, con un bel respiro emotivo».
Ciò ovviamente sarà possibile se l’esperienza si ripeterà.
«Questo è l’auspicio; oggi è un giornale, digitale, che coordina il tutto, anche se in piena collaborazione con il Comune, domani magari sarà un comitato scientifico. L’obiettivo è di crescere, certo».
Com’è costruita la manifestazione, qual è il taglio degli appuntamenti?
«Sostanzialmente è suddivisa in tre aree. La prima è quella più squisitamente economica, di riflessione anche su un settore quale l’artigianato, che sta dimostrando in alcune eccellenze di essere tutt’altro che finito, e su temi come le start-up e l’innovazione, che proprio a Lodi, al Parco tecnologico (più noto fuori città che in città), stanno trovando un incubatore straordinario. Ne parleremo in più occasioni, con ospiti importanti - da Federico Barilli ad Andrea Di Benedetto, da Stefano Micelli a Piero Bassetti - coinvolgendo anche gli studenti del Bassi. Sempre in tale ambito presteremo attenzione alla green economy, di cui parlerà un big quale Norbert Lantscher.
Le altre aree?
«C’è il panel di taglio più socio-politico, affrontato nella chiave del rapporto Italia /Europa ed Europa/mondo ma declinato anche in termini demografici e generazionali, con un’attenzione mirata ai millennials e alla società di domani, di cui parleranno i vari Aldo Bonomi, Ivana Pais, Alessandro Rosina, Annibale D’Elia, Eleonora Voltolina e Oscar Giannino. E infine c’è l’ambito più tradizionale, che alterna presentazioni di libri a momenti ricreativo-musicali, con presenze quali Michele Serra, Antonio Dikele Distefano e il pianista Matthieu Mantanus. Buone riflessioni, insomma. E ne abbiamo bisogno. Tutti. Oggi più di ieri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA