Gli ultimi giorni per visitare “Natura risponde” allo Spazio 21
Fino a domenica l’accesso aperto (ai soci) su prenotazione
Non capita spesso, a Lodi, che un centinaio di persone si prenotino su appuntamento, per visitare una mostra. È accaduto invece per il percorso di “Natura risponde”, allo Spazio 21 di via San Fereolo 23, visibile fino a domenica 25 aprile (prenotazioni: tutti i giorni, l’ultima per le ore 17 di domenica: tel. 3336862602 o mail [email protected]; ingresso riservato ai soci), dopo che le disposizioni di contenimento della pandemia hanno impedito la libera apertura al pubblico della rassegna allestita lo scorso 7 marzo. Da qui la possibilità di fruirne solo attraverso appuntamenti scaglionati, con la sicurezza garantita anche dall’ampiezza del luogo divenuto sede dello studio di Pierpaolo Curti e dell’omonima associazione promotrice della mostra. L’arte contemporanea, al centro del progetto cui l’emergenza sanitaria non ha impedito di realizzare esposizioni di qualità, pur ostacolando l’attuazione del programma di incontri, si è ancora una volta manifestata attraverso convincenti episodi, attinti dallo sfaccettato mondo dei creativi del nostro tempo e accomunati dalla riflessione sull’odierno rapportarsi con la natura. Inedito per Lodi, ma ovunque sempre più ricercato, il dialogo tra arte del nuovo millennio e archeologia industriale: in questo caso quello delle ex Officine Gai, spazio in cui Angela Madesani, storica dell’arte e curatrice indipendente, ha firmato l’itinerario che rispondendo al bisogno di accostare l’arte dal vivo ha raccolto un lusinghiero risultato, che in quest’ultimo fine settimana di apertura, già segnato da prenotazioni, potrà essere ancora migliorato. «Abbiamo registrato un generale apprezzamento per le opere esposte - osserva Curti -; ed è stato interessante anche raccogliere osservazioni, vedere quali autori hanno maggiormente incontrato il consenso del pubblico». A mettere tutti d’accordo, spiega, sono stati il ramo di mandorlo del Salento “restaurato” da Davide Tagliabue, e l’installazione sonora di Nina Carini; ma sono piaciuti anche i disegni, specie quello di Serse, nel gruppo firmato poi da Silvano Tessarollo e Nicola Toffolini; e, nella differenza di opinioni sempre stimolante, hanno raccolto giudizi diversi il frottage di Elisabeth Scherffig e l’installazione in sculture ceramiche dello spagnolo Santiago Miranda. Interesse anche per il video di Cioni Carpi e per la fotografia di Pierluigi Fresia, Annalisa Testa, Jacopo Valentini, Alberto Messina e Tomaso Clavarino. Da vedere il grande scatto “Picnic Allée” di Massimo Vitali, che il 14 luglio del 2000 ha eternato le centinaia di persone convenute, nei venti minuti seguiti alla fine della pioggia, al Jardin du Luxembourg a Parigi: un’invasione assurda, si era detto allora; ma vissuta, oggi, con il sentimento di nostalgia per la vicinanza.
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