Un viaggio alle origini, tra le bellezze dell’antica Laus Pompeia e il maestoso profilo della Basilica di San Bassiano. Il Fondo per l’ambiente italiano (Fai) sceglie Lodi Vecchio come quartier generale lodigiano delle Giornate Fai di Primavera. Un appuntamento atteso e sentito che, da 23 anni, ogni solstizio di primavera, apre le porte di centinaia di luoghi cardine dello sconfinato patrimonio storico, artistico e architettonico italiano. La delegazione di Lodi e Melegnano, per l’edizione 2015, ha scelto le ricchezze culturali di Lodi Vecchio, svelate in una due giorni, sabato 21 e domenica 22 marzo, che toccherà l’area archeologica e del Conventino (in foto), il museo archeologico di piazza Santa Maria e la basilica di San Bassiano. Con un centinaio di studenti, nelle vesti di apprendisti ciceroni, in collaborazione con il liceo artistico Piazza di Lodi, i licei classici Verri e Collegio San Francesco di Lodi, il Novello di Codogno e il Pandini di Sant’Angelo. Possibili visite guidate in lingue inglese per i turisti stranieri e percorsi di conoscenza dedicati ai bambini. Come dedicata ai più piccoli - ma piacevole anche per gli adulti - è la pubblicazione di una fiaba illustrata sulla storia della città, ovvero La Pietra racconta - C’era una volta Laus.., firmata da Zaira Zuffetti con le illustrazioni di Paola Bona. Il quarto libro che delegazione Lodi-Melegnano del Fai dedica ai bambini, realizzato per l’occasione grazie al sostegno dell’amministrazione di Lodi Vecchio e con l’intento di una distribuzione capillare nelle scuole della città oltre alla vendita ai visitatori nelle due giorni del Fai di Primavera. L’appuntamento con la storia e le bellezze architettoniche di Laus Pompeia è stato presentato nei giorni scorsi, nelle sede dell’ex Conventino, dall’assessore alla cultura Daniele Fabiano, dal sindaco di Lodi Vecchio Alberto Vitale, da Maria Emilia Maisano Moro, capodelegazione del Fai Lodi-Melegnano e da don Antonio Spini, delegato vescovile della basilica di San Bassiano. Un anno di percorso dietro la preparazione dell’evento, Maria Emilia Maisano Moro ha parlato dell’iniziativa come del «frutto di un lungo corteggiamento, come un dovere di riconoscimento delle origini del Lodigiano e come omaggio alla sorgente della storia di questo territorio». Da qui la riconoscenza all’amministrazione per una collaborazione proficua, salutata con favore sia dall’assessore Fabiano - che ha celebrato il percorso «di memoria e di riscoperta dedicato alla nostra città» - , sia dal sindaco Vitale, che ha raccontato di come, da milanese d’origine, abbia sentito come un peso la distruzione di questa «bellissima città» da parte dei suoi avi. E ha ribadito l’impegno nella conservazione di un patrimonio a cui «i cittadini sono attaccati e che costituisce la base dell’identità di questa terra». Nella due giorni, visite guidate dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, con una sospensione in Basilica dalle 16 alle 17 per le celebrazioni liturgiche. Sopresa in note e immagini, domenica 22 marzo, alle 17 in Basilica, con il concerto d’organo del maestro Fausto Caporali, accompagnato da una performance live del writer SirSkape, e la mostra di una ricostruzione del luogo del martirio dei Santi Nabore, Felice e Vittore firmata da Santino Ravera
Le giornate di primavera del Fondo per l’ambiente italiano fanno tappa quest’anno nell’antica “Laus”, con un ricco programma di eventi culturali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA