IL CONCERTO Carrieri, la fusione tra due universi: un viaggio in note tra classica e jazz
Il pianista protagonista della rassegna per i 70 anni degli Amici della musica
Quello proposto dal pianista Massimo Carrieri nel concerto di domenica scorsa nel salone dell’accademia Gaffurio si può definire un programma crossover, nel quale si affiancano brani di autori e generi musicali distanti tra loro nel tempo e nello spazio: dal Rinascimento al Novecento, dalla Svezia agli Stati Uniti, dal Barocco al jazz. Il concerto, premiato dalla presenza di un pubblico attento e numeroso, fa parte della rassegna organizzata in collaborazione dagli Amici della Musica di Lodi (che quest’anno festeggiano i settant’anni di vita dell’associazione) e dalle Serate Musicali di Milano.
Carrieri è pianista, ma anche eclettico compositore e arrangiatore, e la sua formazione spazia tra musica classica e jazz, con un gusto spiccato per la contaminazione. I brani in programma sono stati offerti in una sorta di continuum musicale, che l’abilità del musicista portava a confluire l’uno nell’altro quasi senza soluzione di continuità, e senza seguire un ordine cronologico, ma affiancati per affinità di atmosfere, legati dal filo dell’improvvisazione e di un’elaborazione del tutto personale.
Così un madrigale del cinquecentesco Cipriano De Rore trova senza fatica una connessione con il jazz fusion di Chick Corea, per passare ai “racconti” poetici di Enrico Pieranunzi e a una Pastorale di Fred Hersch dedicata a Schumann. Un brusco cambio di latitudine immerge poi gli ascoltatori nelle atmosfere nordiche del jazzista svedese Lars Danielsson, che lascia il posto alle mille sfaccettature musicali del chitarrista Pat Metheny.
I brani tratti dall’album dello stesso Carrieri “In a Baroque mood” testimoniano questa riuscita fusione tra i due mondi musicali entro cui il musicista si muove: in equilibrio tra passato e presente, tra contemporaneità e fedeltà alle partiture originali, Carrieri rivisita in chiave moderna celebri composizioni di Claudio Monteverdi e Georg Friedrich Haendel, per chiudere poi con un bis dal titolo “Mister Gradus”, ironico e virtuosistico omaggio al Gradus ad Parnassum di Muzio Clementi.
Paolo Marcarini, presidente degli Amici della Musica, ha dato quindi appuntamento al pubblico al teatro alle Vigne il 14 aprile per il prossimo concerto di questa rassegna pensata per i settant’anni di un’istituzione musicale che ha segnato profondamente la vita culturale della città.
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