IL CONCERTO Il gran finale delle Vigne con i giovani della Theresia
Un pubblico numeroso per l’ultimo appuntamento della stagione musicale a Lodi
Una sala gremita, tra cui spiccava una fetta di pubblico internazionale, ha accolto lo scorso venerdì sera nell’aula magna del liceo Verri di Lodi il concerto dei fiati dell’Orchestra Theresia per l’ultimo appuntamento della stagione musicale del Teatro alle Vigne, come sempre organizzata grazie alla preziosa collaborazione degli Amici della Musica A. Schmid.
Occorre segnalare innanzitutto il grande successo ottenuto dai giovani talenti orchestrali della Theresia Orchestra - tra le principali orchestre giovanili internazionali – per questo primo concerto lodigiano inserito nel più ampio progetto “Wind Academy”, iniziato in città il primo maggio sotto la supervisione del maestro tutor Alfredo Bernardini, proseguito domenica a Roma per i prestigiosi “Concerti del Quirinale”, che si conclude oggi a Koper in Slovenia. L’ensemble da camera composto dai migliori strumentisti a fiato della Theresia ha presentato un programma che guardava agli albori dello stile classico con musiche di Franz Krommer, Wofgang Amdeus Mozart e Gioacchino Rossini. La “Partita” di Krommer, una delle più belle produzioni tra le 18 ideate dal compositore boemo per Harmoniemusik, è risultata deliziosa e ben riuscita, soprattutto nel terzo movimento, dove - ancor più degli altri - abbiamo potuto ascoltare gli strumentisti impegnati in un vero e proprio scambio dialogico: dalla loquacità degli oboi alla simpatia dei clarinetti, dal borbottio dei fagotti alla regalità dei corni, uniti alla saggezza del controfagotto. L’adunata è poi proseguita nella “Serenata” di Mozart, questa volta senza il controfagotto, con l’ensemble maggiormente propenso alla coesione d’intenti per affrontare l’inusuale - per quei tempi – e tenebroso sentiero del do minore. Cambiamento radicale invece nel finale con gli arrangiamenti sulle arie del “Barbiere di Siviglia” di Rossini, dove gli strumentisti hanno interpretato i personaggi dell’opera: così abbiamo sentito il clarinetto che faceva la parte di Rosina, il fagotto quella di Figaro, fino al terzetto finale “Zitti zitti, piano piano”.
Più volte chiamati alla ribalta, fra gli energici applausi del pubblico, l’ottetto di fiati ha concesso come bis l’aria “Non più andrai, farfallone amoroso”, arrangiamento tratto da “Le nozze di Figaro”.
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