Il coronavirus non ferma la voce del Monte Alben
Le prove e i corsi sul web, un disco e i progetti per il 2021 quando la formazione compirà 50 anni
Le difficoltà legate alla pandemia non frenano l’entusiasmo del coro Monte Alben, la storica formazione coristica lodigiana che nel 2021 si appresta a vivere il cinquantesimo dalla fondazione. Nato nel 1971 come coro esclusivamente maschile e dedicato ai canti di montagna, si è evoluto dando spazio alla musica popolare locale, nazionale e internazionale, e da dieci anni ha aperto le porte alle voci femminili, aggiornando i brani grazie alle sapienti armonizzazioni del maestro Alberto Cremonesi, e ampliando ulteriormente il proprio repertorio. Di fatto, il coro è una delle realtà più conosciute a livello lombardo, con concerti all’attivo un po’ ovunque, come spiega il presidente Massimiliano Castellone, non senza una punta di rammarico: «Purtroppo, in questo 2020 abbiamo fatto l’ultimo evento a febbraio, e poi come tutti abbiamo dovuto fermarci». La pandemia li ha costretti a sospendere i concerti e le prove, che sono riprese in estate in piccoli gruppi per questioni di spazio e distanziamento all’interno della sede, finché il secondo lockdown ha imposto un nuovo stop. «Abbiamo provato in streaming, ma è troppo complesso, servirebbe un’attrezzatura che non abbiamo – afferma Castellone -, quindi per ora stiamo facendo delle lezioni teoriche online due volte alla settimana, ma sono contento perché nessuno si è impigrito e, anzi, la voglia di tornare a cantare è tanta».
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