Alcune volte ci scappa proprio dire perché si fanno determinate scelte in tv. Aggiungere che ci si era messi di buon animo ad accogliere il nuovo programma di approfondimento di Raidue, Che c’è di nuovo, condotto da Ilaria D’Amico. Mi trovo a scrivere il giorno dopo e lo share quotidiano non volevo proprio vederlo perché già sapevo che sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Luogo comune ovviamente per dire che conoscevamo già in anticipo e dalle prime battute, dai primi ospiti, dalla scena dello studio e persino dai reportage come sarebbe andata. Ed è andata come doveva andare: preventivamente è stato un flop. Ma è mia opinione che forse non si dovrebbe dare la colpa alla sola D’amico e al suo desiderio di emanciparsi dallo sport che le ha dato e in tutti i sensi, meritatamente, notorietà. Tra l’altro a memoria non mi viene nessun programma che abbia fatto dopo le conduzioni sportive e il consultare wikipedia non credo che aggiunga nulla di rilevante. Ciò che importa però è che è difficile far seguire in una rete pubblica a un primo approfondimento, TG2 Post, condotto con altro piglio, peraltro navigatissimo, da Nuni Moreno (talvolta accompagnata dall’oggi ministro della Cultura, fino a poco tempo fa direttore del Tg, Gennaro Sangiuliano), un secondo, per giunta di quel tipo. Raidue non è La 7 che è stata capace di costruire un palinsesto di all news talmente mascherato che sa dare, senza soluzione di continuità, informazione, intrattenimento, e approfondimenti come nessun’altra rete. Ma, questo è saper lavorare sui palinsesti e non si è fatto per Che c’è di nuovo. Qui non c’è nemmeno l’applicazione di una controprogrammazione quando alla medesima ora il pubblico può scegliere contemporaneamente la fiction di dell’Avvocato Vincenzo Malinconico, il GFVip, Piazza pulita di Formigli (che potrebbe far da tutor alla D’Amico) e ancora Dritto e Rovescio. Insomma per dirla alla Malinconico un sicuro programma d’insuccesso.
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