Il viaggio in note di Elisabetta: il “fattore X” in una canzone
Il singolo della 34enne di Mediglia, insegnante con la passione per la musica
Il “fattore X” non vuol dire solo confrontarsi con gli altri in una gara davanti ai giudici, ma saper coltivare una passione per star bene con se stessi. «Amo il mio lavoro d’insegnante. È una professione che mi dà tanto e a volte sono più i bambini a insegnare a me. La musica è altro e non la considero un lavoro. Ho la necessità di cantare ed esprimermi con la musica che è parte di me. Non posso farne a meno: è un bisogno». A parlare è Elisabetta Perversi, 34 anni, nata a Milano ma da sempre residente a Mediglia. Durante l’estate è uscito il suo primo singolo “fatto in casa”. Autoprodotto con il pianista Andrea Spilinga, è stato caricato su varie piattaforme (da iTunes a Spotify) e sta ottenendo buoni riscontri di ascolto e critica. S’intitola “La macchina del tempo” e racconta - con una voce che va a segno: diretta, pulita, chiara - un viaggio immaginario nel passato che rappresenta il desiderio comune di poter tornare indietro per cambiare in meglio le cose e liberarsi dei rimpianti. Ma se tutto fosse andato come avremmo voluto, se fosse stato tutto perfetto, ora saremmo davvero felici? Una domanda a cui il finale della canzone dà una risposta. «Ci vorrà ancora qualche mese per ricavare un bilancio complessivo degli ascolti. Di certo arrivi a meno persone rispetto a quelle che potresti raggiungere con il supporto di una casa discografica, ma io ho iniziato così per vedere la reazione delle persone. Per capire gli altri e quindi capirmi ancora di più».
Una prima volta da cantautrice per Elisabetta. «È il primo pezzo ufficiale ma nel 2012 avevo pubblicato un brano in inglese: “Who am I?”, poi da quattro anni ho iniziato a scrivere canzoni con continuità. A cantare invece ho iniziato da ragazzina e la prima scuola che ho frequentato dal 2001 è l’Accademia Gaffurio a Lodi. Ho fatto i primi tre anni e poi sono passata alla sede di Melegnano dove si era trasferita la mia insegnante, Barbara Giargiana. Con lei ho studiato canto per sette anni. Ora la mia vocal coach è Valentina Buttafarro». Ai talent che imperversano in tv Elisabetta ci ha pensato, ma per lei non sono mai stati la strada primaria da percorrere. «Li ho valutati come un’opzione ma mi sono sempre sentita frenata dal partecipare. Non per paura del confronto ma perché credo sia un mondo che non mi appartiene. Ora che ho iniziato a scrivere e a produrre brani ho rivalutato questa possibilità per farmi conoscere: così non la escludo del tutto per il 2021. Comunque ho già partecipato a dei concorsi musicali. Al Tour Music Fest organizzato da Mogol sono arrivata in finale con un pezzo per piano e voce». La seconda volta ufficiale da cantautrice per Elisabetta sta ora prendendo forma: «Ho in progetto la produzione di un EP, una raccolta che grazie al musicista Leonardo Falasco rivelerà suoni diversi rispetto ai miei standard». Anche questo vuol dire avere il “fattore X”.
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