Il più longevo premio italiano dedicato alla drammaturgia è una tappa d’obbligo per chi mastica per professione scrittura teatrale. Anche la melegnanese Greta Cappelletti, giovane autrice ventinovenne, formatasi alla scuola teatrale “Paolo Grassi“ di Milano, era in lizza per il Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli, riconoscimento riservato al miglior testo di un autore under 30. Pochi giorni fa il suo nome è rientrato nella rosa dei quattro finalisti, grazie al suo testo Camera Oscura selezionato fra i lavori dei 354 iscritti al concorso biennale. «Per un giovane autore il premio teatrale Tondelli rappresenta un’occasione di grande prestigio. I concorsi restano una delle rare opportunità per avere un po’ di visibilità e trovare terreno di confronto in un sistema sempre più nebuloso come quello della scrittura per la scena» sottolinea Greta Cappelletti. La sua opera Camera Oscura si è contesa l’ambito contributo di tremila euro per la produzione, proponendo una rivisitazione del mito greco di Fedra, raccontato da Euripide e dalla tragedia senechiana, che intreccia passione, menzogna e disperazione attorno a un sentimento d’amore illecito. «Camera Oscura nasce con la lettura di Seneca, Racine, Sara Kane mischiati a suggestioni cinematografiche come “Blow Up“ di Antonioni e “Le Iene“ di Tarantino. Mi sono divertita a cercare un linguaggio diverso per ogni personaggio: veloce, asciutto, alternato a parti con un respiro più da tragedia» continua l’autrice che fin dai tempi del liceo ha seguito e coltivato la passione per il teatro attraverso la recitazione prima e la scrittura poi «le basi di recitazione sono state la cosa più utile perché aiutano a ragionare per azioni. Ora scrivo tutti i giorni, anche per 4 ore e faccio leggere i miei testi ad amici attori, è la fase che mi aiuta di più». La selezione al Tondelli è stata per la melegnanese una conferma inaspettata ma altrettanto perseguita, un incoraggiamento a proseguire nei suoi progetti futuri fra cui l’imminente messa in scena, dal 25 al 29 novembre allo Spazio Tertulliano di Milano, della sua commedia “Quattro anni fa mia cugina cadde da una sedia”.
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