Cultura / Basso Lodigiano
Martedì 29 Giugno 2021
La discesa agli inferi: in viaggio con Manni sulle rive del Gerundo
Sabato a Maleo è andato in scena il primo appuntamento del ciclo
Prima il totale senso di smarrimento. Poi la discesa agli inferi. Sabato sera, a Maleo, il regista e attore Mino Manni ha traghettato il pubblico nella dannazione infernale, descritta da Dante nella prima cantica della Divina Commedia. Insieme a Martina Galletta, canto e recitazione, Silvia Mangiarotti, al violino, e Francesca Ruffilli, al violoncello, con il reading teatrale di Villa Trecchi, “Discesa all’Inferno”, Manni ha aperto la rassegna “Sulle rive del Lago Gerundo, Dante, il viaggio dell’anima”, promossa dai Comuni di Maleo, Castelgerundo e Castiglione, con il contributo di Regione Lombardia (presenti i sindaci e il consigliere regionale Selene Pravettoni).
L’avvio del reading è stato privo di qualsiasi spiegazione: Manni ha letto i primi versi che hanno letteralmente lasciato smarrito il pubblico “nel bel mezzo del cammin di nostra vita”. Il proemio però ha quindi dato spazio alle sintetiche introduzioni di Manni dei canti I, V, XXVI, XXX, XXXIV. Varcata la soglia dell’Inferno, abbandonata ogni speranza, immagini e suoni si sono rincorsi: la voce saggia di Virgilio, i pianti e il tumulto dei peccatori, il timbro greve del ripugnante Caronte, in seguito del mostruoso Minosse, la drammaticità del Conte Ugolino, l’inferno incarnato da Lucifero con i suoi sei occhi le cui lacrime si mischiano alla bava che esce dalle bocche con cui mangia Giuda, Bruto e Cassio. Immagini dannate che Manni, come Dante, ha affrontato sul palco nella totale solitudine. Eccezion fatta per la presenza di Virgilio, figura sempre interpretata da Manni. Nel solo canto V, la figura femminile di Martina Galletta ha fatto il suo ingresso. Leggero, proprio come i passi di quelle due anime, Paolo e Francesca, che insieme vanno. Con grande spontaneità Martina ha saputo restituire le emozioni giovani, fresche, pure dell’amore di Francesca e Paolo, quell’amore che neppure Dante, pur avendo collocato all’inferno i due amanti, riesce a condannare fino in fondo. L’interpretazione è da applausi a fine canto. Gli stessi appalusi con cui il pubblico ha omaggiato gli artisti. E così il loro progetto di portare la letteratura nelle piazze.
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