La luce che attraversa la materia: l’indagine sull’arte di Diana Poput
Una giovane artista romena ospite dell’atelier di via San Giacomo a Lodi
Carte che si appropriano di una componente tridimensionale, fittamente perforate da sottilissimi aghi capaci di consentire il passaggio della luce. E, ispirati da un concetto non dissimile, marmi bucati dal trapano in fitte puntinature che cercano di togliere al materiale durezza e resistenza. Nell’indagine ad ampio raggio sulle giovani ricerche dell’arte contemporanea, quella attualmente proposta dall’artista e curatore Laurentiu Craioveanu nel suo atelier di via San Giacomo 25 a Lodi spicca per gusto e originalità - ponendo sotto i riflettori l’opera della 26enne romena Diana Poput. Questa volta non si tratta solo di un episodio della serie “Open” che ha offerto agli autori uno sfondo espositivo alle opere nel clima suggestivo del luogo dove si compie la creazione artistica, e spesso poste in dialogo e confronto con le realizzazioni dello stesso Craioveanu.
Presso lo studio del connazionale, diplomato in scultura all’accademia di Brera e ormai lodigiano di adozione, la giovane Diana sta infatti svolgendo la parte pratica del suo percorso di dottorato di ricerca, dopo la laurea alla facoltà di Belle arti presso l’Università di Cluj-Napoca e gli anni di approfondimento in Spagna all’Universidad de Castilla La Mancha di Toledo e all’accademia di Brera di Milano. La mostra si può visitare su prenotazione oggi e domani (tel. 3270951949 o [email protected]).
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