LA MOSTRA Alan Zeni e un bosco di alberi imperfetti «dove poter trovare
qualcosa di nuovo»

L’artista lodigiano ha inaugurato una personale allo Ied di Milano

«Mi ci sono trovato dentro, nel bosco dico. Proprio come Cappuccetto Rosso. Quanti come me si sono persi e si perdono cercando di arrivare ad una meta perché non hanno seguito le strada indicata? E per fortuna. In questo modo rischiamo anche di scoprire qualcosa di nuovo».

Così Alan Zeni, il vulcanico ed eclettico artista lodigiano, descrive la sua nuova mostra, inaugurata venerdì allo Ied (Istituto europeo di design) in via Piranesi a Milano. L’autore, noto soprattutto per i suoi “Baci”, declinati in libri e opere di grandi dimensioni esposte in varie città, propone un bosco fatto di alberi di polistirolo, “marchiati” con «tratti uguali e diversi, imperfetti, pezzi di qualcosa da definire, o da seguire. I tratti sono solo tratti come le scelte sono solo scelte. Questo bosco è fatto per perdersi e ritrovarsi incuranti del pensiero altrui. Uscire dal bosco e cercare di raggiungere la destinazione, consci che ogni viaggio vitale ha boschi per farci trovare e ritrovare, e strade da presentarci molto più divertenti di quelle che abbiamo immaginato».

Gli alberi nascono dal recupero di polistirolo utilizzato per fare la scocca di auto Citroen: «Ho iniziato tre anni fa per creare opere da esporre al “fuori salone” di Milano – racconta Zeni -. Poi sono “cresciuti” questi alberi, bianchi e neri, alti tre metri che compongono un bosco che sarà installato in una stanza di circa 15 metri quadrati». Come in una sorta di labirinto, lo spettatore dovrà trovare la sua strada: «Questo bosco è fatto per perdersi e ritrovarsi incuranti del pensiero altrui. Fermandocisi dentro, trovando il proprio tratto e immaginare dove possa portare. Visualizzarlo, uscire dal bosco e cercare di raggiungere la destinazione, consci che ogni viaggio vitale ha boschi per farci trovare e strade da presentarci molto più divertenti di quelle che abbiamo immaginato».

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