LA MOSTRA I “Destini incrociati” di Italo Calvino

L’esposizione al Labirinto della Masone di Fontanellato

Il 15 ottobre scorso è caduto il centesimo anniversario della nascita di Italo Calvino. È tutto l’anno che si parla e oggi si va dispiegando tutta la ridda di iniziative riguardanti la vita e l’opere dello scrittore ligure, le cui indagini ne stanno rivelando ancor più la complessa figura di autore e scrittore di assoluto livello mondiale. Non che questo non già si conoscesse. Le incompiute per sopraggiunta morte Lezioni americane sono più che una testimonianze. Al pari dei tanti scrittori, artisti, filosofi appartenenti ad ogni angolo del pianeta che, ancor oggi, leggono e si ispirano a romanzi e libri come Il barone rampante o Le città invisibili. Tanto per citare qualcuno dei titoli più celebri. Accanto alle grandi mostre di Roma e Genova, si è aperta al Labirinto della Masone di Fontanellato e resterà visibile al pubblico fino al 7 gennaio prossimo, la mostra – documento di una delle più feconde amicizie intellettuali del secondo ‘900: Destini incrociati. Italo Calvino e Franco Maria Ricci (a cura di Laura Casalis Ricci, Cesare del Pane e Pietro Mercogliano, Giovanni Mariotti. Catalogo Franco Maria Ricci) . Nella sala Calvino del Labirinto, dunque, accanto al loro carteggio, guida imprescindibile per comprendere il rapporto tra l’editore parmigiano e lo scrittore di Palomar si dipana una delle tante storie che fanno da sottotesto alla storia dell’editoria italiana. Una delle più importanti del mondo. In particolar modo a stupire è l’affinità spirituale che avvolge le due figure. Nondimeno la capacità di sovrapporre l’uno all’altro e viceversa i rispettivi interessi. La collaborazione tra Calvino e Ricci durò fino alla morte dello scrittore. I progetti realizzati furono non pochi e qualcuno suscitò anche le rimostranze di Giulio Einaudi. Al tempo editore di Calvino. Il caso de Le città invisibili è ben conosciuto. Interessante è anche la collaborazione con testi per libri come Tarocchi da cui fu estrapolato un libro vero e proprio come fu Il castello dei destini incrociati o al Codex Seraphinianus e scritti pubblicati su FMR e oggi raccolti in uno dei nuovi prodotti editoriali di questo centenario, Guardare. Disegno, cinema, fotografia, arte, paesaggio, visioni e collezioni.

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