
( (foto Ribolini))
Le immagini del fotografo dedicate a San Donato esposte a cascina Roma
Un pezzo di storia urbanistica di San Donato riaffiora grazie alle fotografie di Gabriele Basilico esposte nella mostra “Metanopoli. Attualità di un’idea”, ospitata nella galleria d’arte contemporanea “V. Guidi” di cascina Roma fino al 29 giugno. La mostra di Basilico, maestro della fotografia italiana ed europea contemporanea, è frutto del lavoro di Isabella De Matteis e Iris Pontarini, guidate dall’esperienza di Giovanna Calvenzi, moglie del fotografo. La mostra raccoglie 144 fotografie che offrono uno sguardo unico su uno dei quartieri più innovativi di San Donato Milanese. Era maggio del 1993 quando Basilico, su incarico dell’azienda Snam, si dedicò alla documentazione fotografica di Metanopoli, un quartiere concepito come modello di città aziendale. «Basilico fu ispirato dalle “new town”, le prime città inglesi pensate per i dipendenti, con servizi e aree verdi, come un esperimento che univa edilizia e visione sociale» racconta Giovanna Calvenzi che svela l’origine della mostra legata a un curioso ritrovamento «una scatola di fotografie, conservata nel tempo, è stata recuperata e affidata al fotografo Roberto Rognoni. Il Comune di San Donato, riconoscendo il valore del lavoro di Basilico, ha sostenuto il restauro delle immagini, realizzato da una restauratrice, in vista dell’inaugurazione della mostra». Trentadue anni più tardi le fotografie vengono dunque riproposte con cinque ingrandimenti riportando al pubblico la narrazione originale: il centro sportivo di via Caviaga, l’ex Laboratorio Agip mineraria, i palazzi uffici con l’ingrandimento del Quinto (veduta interna), la chiesa di Santa Barbara, gli edifici residenziali di via Caviaga e di Bolgiano. Palazzi, automobili e il verde, tutti elementi che identificano il quartiere. «Gianni Nigro, assistente dell’archivio Gabriele Basilico e Silvia Sermoni sono stati fondamentali per il recupero e la valorizzazione delle fotografie - continua Calvenzi - Metanopoli è un pezzo di storia pubblica che merita di essere conservato e reinterpretato nel tempo. La fotografia ha ancora oggi un valore fondamentale nel documentare e nel far rivivere questa idea di città. Chi conosce le fotografie di Gabriele Basilico sa che il suo lavoro non era mai casuale. La luce giusta era un elemento essenziale per lui, una ricerca continua che lo portava a calibrare il tempo di scatto con la precisione di un orologio e una bussola, scegliendo il momento ottimale per ogni sua fotografia. La mostra non è solo una celebrazione del passato, ma una riflessione su come l’architettura e la fotografia possano dialogare ancora oggi, riportando alla luce un’idea di città che continua a essere attuale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA