LA STORIA Matteo Cornalba: «Il trucco per stare in scena con i big della magia»
Il 18enne lodigiano studia al classico ma impara dai maestri prestigiatori
Mentalismo, effetti di magia e giochi di prestigio: Matteo Cornalba, di Lodi, diciotto anni appena compiuti è un vero e proprio fuoriclasse con il mazzo di carte, in grado di conquistare anche una platea di 850 persone. Come è accaduto sul palcoscenico del teatro Manzoni di Milano in gennaio, quando il giovane cartomago lodigiano membro del Clam (Club arte magica) di Milano, ha lasciato a bocca aperta la platea durate tre serate dedicate al Festival della magia: «È stata una grande emozione e un vero onore esibirsi sul palco con maghi celebri come Raul Cremona», ha confidato Matteo che, nonostante la giovane età, ha già guadagnato il riconoscimento di maghi del calibro di Darwin Ortiz. Anche sul palcoscenico della rassegna “A me gli occhi” per l’inaugurazione della Cineteca di Milano con il mago Silvan, Matteo ha saputo conquistare il pubblico con effetti di magia sempre nuovi. Ma com’è la giornata tipo di un giovane mago? Matteo racconta di una passione che richiede grande studio e allenamento: «Non ci si può improvvisare: per praticare trucchi di prestigio occorre una lunga preparazione alle spalle - spiegato Matteo che, anche sui banchi di scuola (frequenta il liceo classico Gonzaga a Milano), ha sempre conquistato ottimi risultati -. Mi sono appassionato alla magia all’età di nove anni; ho iniziato come autodidatta con una tappa fondamentale per tutti gli “addetti ai lavori” ovvero lo studio dei cinque volumi del “Card collage” che, partendo dalle tecniche basilari, insegna anche effetti professionali da testare di fronte a un pubblico». E dopo le lezioni a scuola e tutti i compiti da portare a termine Matteo dedica il pomeriggio all’esercitazione: «Oltre a studiare le tecniche di grandi maghi del passato che hanno rivoluzionato la cartomagia, come Dai Vernon o Edwar Marlo, mi diletto a inventare nuovi effetti per stupire il pubblico».
Iscritto all’ultimo anno di liceo ora proseguirà gli studi iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza, senza mai abbandonare il suo più grande talento: «Da grande sogno di trasformare la mia passione in una vera professione - confessa -, magari approdare anche in tv». E tra gli obiettivi a breve termine, Matteo desidererebbe farsi conoscere dai lodigiani, magari in occasione di eventi a teatro che possano valorizzare la sua arte. Classe 2006, Matteo è certamente un esempio positivo per i suoi coetanei: «Solo grazie a determinazione e impegno si possono raggiungere grandi risultati» sostiene infatti il giovane mago che, grazie alla sua passione, riesce a coltivare anche nuove amicizie. «Per me la magia rappresenta il potere di suscitare stupore e meraviglia, in grado di far tornare tutti bambini per un istante. Ma dietro c’è molto di più». Oltre all’abilità manuale che è indispensabile per padroneggiare il mazzo di carte, servono tecniche di memorizzazione, rapidità, ma anche prontezza nel calcolo matematico e particolari capacità psicologiche, che permettono di condurre lo spettatore attraverso un mondo fantastico, diverso dalla realtà, anche solo per un istante.
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