L’autunno a Tavazzano comincia dall’amore

La prima serata

della rassegna, dedicata

a Laura Pietrantoni, ha visto Luciano Pagetti

nei panni di mattatore

Se sabato sera, nel bellissimo e suggestivo, cortile della cascina Dossena di Modignano, ci fosse stata anche Laura Pietrantoni, c’è da credere che si sarebbe divertita parecchio e avrebbe applaudito convinta. Non c’era, ma la folta platea del primo appuntamento dell’autunno culturale la ha applaudita lo stesso. È infatti alla fondatrice di Musicarte, scomparsa lo scorso agosto, che è stata dedicata la serata di apertura dell’Autunno tavazzanese, la rassegna culturale e artistica che accompagna i cittadini di Tavazzano, Villavesco e Modignano dalla fine dell’estate fino a Natale e allestisce, con l’organizzazione degli Amici del Nebiolo e di Musicarte, patrocinata dall’Amministrazione comunale (a nome della quale sabato erano presenti l’assessore alla Cultura Marina Bertoni e il sindaco Giuseppe Russo), uno dei cartelloni più interessanti di questo periodo.

La stagione è stata inaugurata sabato, nel caratteristico contesto della cascina Dossena, che i proprietari, ospitali e sinceri, hanno messo a disposizione del paese.

Sul palcoscenico, allestito nel cortile, lo spettacolo di Luciano Pagetti, Ricettario amoroso, accompagnato dal Jazz raffinato del Musicarte Jazz Project composto da Gianni Satta alla tromba, da Walter Pandini al sax e da Erminio Cella al piano. Il regista e autore lodigiano, (ma tavazzanese di origine oltre che cittadino benemerito del paese) ha letto brani, poesie, scherzi aforismi legati al tema inesauribile e, per fortuna, inesausto, dell’amore. Passionale, dimenticato, lontano, impossibile, felice, appagato, raro e prezioso, difficile, frustrato: caratteristiche di uno dei sentimenti che, incomprensibile e inevitabile com’è, ha ispirato alcune tra le pagine più belle alla letteratura e all’arte.

Per raccontare l’amore Pagetti ha attinto ai versi, tra gli altri, di Pablo Neruda, Catullo, Marziale, Guido Gozzano, alle parole di Alberto Bevilacqua, Oscar Wilde, oltre che a alcune pagine di sua stessa composizione o a quelle di un testo del Seicento recuperato solo di recente. Il tutto intervallato da lazzi e freddure, lette dal regista e attore con tono comico: «L’amore non è cieco: è presbite, vede i difetti solo man mano che si allontana» oppure «Le donne amano tanto il loro marito che pur di non sciuparlo, usano quello di altre».

Il prossimo appuntamento con la rassegna sarà sabato 12 ottobre, in biblioteca, con la mostra Il Barone di Munchausen di Adamo Calabrese.

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