L’INTERVISTA Simone rilancia le Vigne
«Social e aperto a tutti: ecco come sarà il mio teatro»

Il direttore traccia un bilancio del suo primo mandato e annuncia le novità in arrivo

Con Mauro Simone, direttore del teatro alle Vigne, tracciamo un bilancio della stagione da poco conclusa. «Un bilancio molto soddisfacente, del quale devo ringraziare anche Angelo Curtolo, il direttore che mi ha preceduto, per averci lasciato in eredità una stagione che ha accontentato i gusti del pubblico lodigiano. Ho parlato direttamente con gli spettatori: il gradimento e la partecipazione sono stati molto positivi».

Adesso si entra nella fase della progettazione per il futuro.

«Per la stagione prossima il teatro si rifà il look anche dal punto di vista della comunicazione: vogliamo muoverci con più efficacia sui social, dove il pubblico potrà trovare tutte le informazioni, e stiamo lavorando per rinnovare l’immagine delle locandine e di tutto il materiale visivo».

In occasione dell’ultimo spettacolo della stagione, lei ha lanciato un appuntamento con il pubblico per la presentazione del nuovo programma. Che novità ci aspettano?

«L’appuntamento è già fissato per il 21 settembre alle 19. Sarà un incontro meno formale di una tradizionale conferenza stampa: ci sarà un aperitivo, al quale la cittadinanza è invitata, e si potrà ascoltare buona musica e chiacchierare degli spettacoli futuri».

È possibile avere qualche anticipazione sugli spettacoli in programma?

«Non posso dire ancora niente sui singoli titoli, che ho scelto andando in giro per l’Italia in cerca delle proposte migliori dal punto di vista qualitativo; ma la novità che posso anticipare è che ci sarà un numero maggiore di spettacoli in programma, e di generi diversi, compresa per esempio la danza, però senza distinzioni tra i cartelloni di prosa, di musica, di cabaret: il cartellone sarà unico. Il teatro è uno, e si esprime in diverse forme d’arte; non è giusto separarle nettamente».

Con una stagione strutturata in questo modo, come cambia la formula degli abbonamenti?

«Il pubblico potrà costruirsi su misura l’abbonamento che preferisce, scegliendo gli spettacoli, anche di generi diversi, dal cartellone generale. Quest’ultimo non sarà più strutturato per generi, ma cronologicamente, anche per creare più linearità».

Che spazio avrà la musica?

«Anche qui, per cercare di avvicinare un pubblico più ampio, i concerti vengono definiti “Incontri con la musica”: non si limiteranno alla musica classica, e verranno proposti con una formula più coinvolgente possibile».

Ci sarà ancora spazio per i più piccoli?

«Certo, e nella programmazione per le famiglie ho cercato di dare ancora più importanza al bambino, chiamando la stagione “Le piccole Vigne”».

Come si può sintetizzare l’obiettivo generale di questa programmazione?

«L’idea è che il teatro deve servire non solo a offrire un intrattenimento, ma ad aprire le menti, a offrire sempre qualcosa di nuovo che possa incontrare il gusto e le attese di un pubblico molto diversificato».

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