Lo “spettacolo” della vita catturato in metropolitana
Le fotografie di Roberto Rognoni esposte alle pareti del caffè “L’officina” a San Donato
La metropolitana come luogo d’incontro delle più varie attività quotidiane, spazio per l’intersecarsi di destini, sguardi, sorrisi, anche prepotenze. Con la consapevolezza che «il corpo, dalle spalle in giù, dice tantissime cose delle persone, dal loro stato sociale al motivo per cui sono in metro...». Parole di Roberto Rognoni, protagonista a San Donato, città in cui risiede, di una retrospettiva (intitolata FotograMMi) nell’ambito della rassegna “Officina dell’arte”, ospitata al caffè “L’officina” di piazza IX Novembre 1989, che della metropolitana di Milano funge appunto da capolinea. In programma fino al 16 aprile, l’esposizione è curata da Mariano Bellarosa.
«In mostra ci sono undici foto, la maggior parte formato 50x70. Sono immagini scattate, nel corso degli anni, con il telefonino in metropolitana» spiega il fotografo, curatore dell’archivio fotografico di San Donato, da lui promosso oltre vent’anni fa. Rognoni è anche stato fotografo di scena ufficiale della compagnia teatrale Quelli di Grock, e collabora con le riviste della Federazione italiana associazioni fotografiche Fiaf “Fotoit” e “Riflessioni”. Infine, è caporedattore del Notiziario online del dipartimento audiovisivi della medesima federazione.
La ricerca è iniziata nel 2014, «con un approccio quasi antropologico. La metropolitana del resto è uno spettacolo, c’è di tutto, basta cogliere l’attimo. Nella maggior parte dei casi non inquadro le teste, vado dritto sull’elemento che mi interessa». Una scelta dettata non solo da motivi di privacy ma, piuttosto, dalla volontà di dimostrare che «il viso non è essenziale per documentare la vita delle persone». La mostra, dal momento che è collocata in un bar, è aperta tutti i giorni (domenica esclusa) dalle 8 alle 18, “accarezzata” dagli sguardi di chi entra per prendere un caffè o una bevanda da bere, rigorosamente, all’esterno del locale. Lo spazio di piazza IX Novembre 1989 è anche ciclofficina: motivo per cui la scelta delle immagini da esporre è ricaduta, in buona parte, su immagini che contengono appunto delle biciclette in metropolitana.n
Riccardo Schiavo
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