LO SPETTACOLO Un grido di pace in scena: il teatro si trasferisce “fuori dal palcoscenico”

Sabato un’azione scenica collettiva e itinerante negli spazi della biblioteca Laudense

Un evento teatrale in uno spazio non teatrale. A partire da questa idea è nato il progetto “Impronte”, un viaggio nell’Antropocene in quattro tappe: l’appuntamento è in programma sabato (ore 10.30 per le scuole, alle 21 per la cittadinanza, ingresso libero con prenotazione su www.eventbrite.it) in altrettanti ambienti della storica biblioteca Laudense. Il testo originale, scritto da Alessia Camera e Annalisa Degradi, è articolato in quattro quadri dedicati agli elementi naturali: Terra, Acqua, Aria, Fuoco. In scena settanta performer di tutte le età, “prestati” da accademie musicali, cori, compagnie teatrali, scuole primarie e realtà ETS impegnate in progetti sociali. Il pubblico avrà un ruolo attivo: non solo gli spettatori si sposteranno da un ambiente all’altro per seguire i vari “quadri”, ma sono invitati a compiere azioni concrete allo scopo di “curare il pianeta per curare noi stessi”.

L’evento, inserito nella terza edizione della rassegna “Lodi di Pace”, segue un format collaudato, già sperimentato in altre due azioni corali di teatro civile: “VajontS 23” e “Il Gioco della Guerra” (2024). «Quando è stato proposto il focus sulla questione ambientale e sulla giustizia climatica all’intero di “Lodi di Pace”, abbiamo pensato a una modalità di spettacolo itinerante e a scene che potessero mandare un messaggio su ogni tema - racconta Alessia Camera, autrice del testo e curatrice della messa in scena insieme ad Annalisa Degradi -. I quattro quadri sono indipendenti ma si svolgono in contemporanea. Il pubblico sarà diviso in altrettanti gruppi: ogni scena sarà ripetuta quattro volte ed è caratterizzata da una struttura drammaturgica differente. Ciascuna tratta la problematica ambientale legata all’elemento, attraverso notizie di attualità ma prendendo spunto anche dalla letteratura e dai miti. Lo scopo è lanciare un messaggio, tradotto nella frase “Facciamo qualcosa subito”: verranno proposti anche piccoli suggerimenti per mettere in atto le cosiddette buone pratiche per la sostenibilità, alla portata di tutti».

Lo spettacolo diventa anche un itinerario di scoperta – o riscoperta – di un edificio di grande fascino, che si apre a una fruizione alternativa allo studio e alla lettura. Al progetto, a cura di Aedo e Laboratorio degli Archetipi e sostenuto dalla cooperativa sociale “Il Pellicano” di Castiraga Vidardo, hanno collaborato Associazione Alaus, AsstLodi, Scuola primaria “Don Gnocchi”, Ipsct “Einaudi” Lodi, Accademia Gaffurio (Coro K80), Accademia Gerundia, coro Monte Alben, cooperativa Il Mosaico, Museo della Stampa e Stampa d’Arte “A. Schiavi”, compagnia teatrale Pantera Rosa, compagnia teatrale Il Pioppo, Scuola d’arte spettacolo e cultura Il Ramo, laboratorio Ri-Costruzione, Sal – Società Acqua Lodigiana, Spi-Cgil Lodi e Teatro alle Vigne.

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