LODI AL SOLE Segreti e leggende fanno il pienone in Broletto con De Palma e Pallavera

I due relatori si sono concentrati soprattutto sulla storia della cattedrale lodigiana, primo edificio a essere costruito dopo la fondazione nel 1158

Neanche la finale olimpica del fioretto a squadre è servita a distogliere un pubblico numeroso dall’appuntamento di Lodi al sole che si è svolto giovedì sera in una piazza Broletto affollatissima: sul palcoscenico gli storici Ferruccio Pallavera e Sandro De Palma a rivelare “Segreti e leggende del Duomo di Lodi”. Un appuntamento che, come ha sottolineato in apertura il sindaco Andrea Furegato, ha aperto le celebrazioni per l’anniversario della fondazione della città, che si chiuderanno domani, domenica 3 agosto, con la tradizionale tombolata in piazza organizzata dalla Pro loco.

«La presenza di un pubblico curioso e attento – ha detto ancora Furegato – dimostra la passione della città per la propria storia e per la propria cultura». I due relatori si sono quindi avvicendati in un ampio approfondimento dell’analisi già proposta l’anno scorso, e questa volta centrata più da vicino sulla storia della cattedrale lodigiana, primo edificio a essere costruito nella nuova Lodi, dopo la fondazione nel 1158.

«Attorno alla piazza del duomo – racconta De Palma – la città prende l’aspetto di una piazzaforte militare, e conserverà questa vocazione nel tempo». Vengono così passate in rassegna le tappe della costruzione del Duomo, dapprima utilizzando materiali di risulta provenienti dall’antica Laus, poi con successive sovrapposizioni ciascuna delle quali porta il segno del gusto delle diverse epoche: dal Rinascimento del Dolcebuono e del Battaggio al barocco dell’altare maggiore.

La relazione di Sandro De Palma si sofferma soprattutto sui “segreti” enunciati dal titolo dell’incontro, con un’analisi della simbologia arcana nascosta negli elementi costruttivi del rosone, che rimandano a simboli templari; poi affronta il mistero del tesoro risalente al tempo del vescovo Pallavicino, custodito in una stanza inaccessibile fino all’arrivo dei Lanzichenecchi e poi misteriosamente scomparso, per riaffiorare in un appunto cifrato contenuto in un quadernetto ottocentesco e in una ancora più misteriosa lettera dei primi anni del Novecento.

Pallavera ha concentrato l’attenzione soprattutto sul periodo dei restauri novecenteschi, documentati da una serie di immagini fotografiche che illustrano l’aspetto della chiesa prima, durante e dopo il radicale e molto discusso intervento commissionato dal vescovo Benedetti all’architetto Alessandro Degani nei primi anni Sessanta. Non sono mancati aneddoti inediti sui momenti cruciali di questa operazione, dal ritrovamento dell’ affresco medievale con uno straordinario Giudizio universale, all’avventuroso viaggio in Svizzera del vescovo Benedetti per procurare parte dei fondi necessari ai restauri attraverso l’intervento delle numerose famiglie ebraiche da lui messe in salvo a Roma durante la guerra, quando era parroco della chiesa romana di Santa Teresa.

Il “viaggio” virtuale di De Palma nei cunicoli della Lodi sotterranea, nella misteriosa stanza del tesoro e all’interno del campanile si conclude con la promessa di ulteriori visite guidate a questi luoghi segreti della città, che saranno organizzate nei prossimi mesi dall’associazione Lodi Murata in collaborazione con la Pro loco.

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