L’omaggio in rima di Stefano Corsi alle imprese del “guerriero” Gasp
“La nuova Gasperineide” pubblicata da Bolis e scritta dal professore (tifoso) lodigiano
Un originale e coltissimo divertissement in ottava rima per celebrare un eroe moderno. Anzi, l’eroe moderno di tutti i tifosi dell’Atalanta: Gian Piero Gasperini, il “Gasp”, l’uomo di Grugliasco «che, coraggioso come un gran guerriero/, volle donare al tifo bergamasco ciò che nessuno avrebbe detto vero». A due anni di distanza dalla prima edizione, Stefano Corsi torna in libreria con “Gasp – La nuova Gasperineide” (Bolis edizioni, 104 pp, 14 euro), opera che nel metro di Tasso e Ariosto ripercorre le cinque meravigliose stagioni dell’allenatore sulla panchina nerazzurra. Il primo libro, pubblicato nel 2019, si interrompeva con i dubbi relativi alla permanenza a Bergamo del “Gasp”, all’epoca tentato dalle sirene romane. Dubbi spazzati via nel giro di pochi giorni: il tecnico piemontese è rimasto al timone, regalando altre gioie inimmaginabili ai tifosi della “dea”, ormai costantemente nel gotha della Serie A e presenza fissa pure in Champions League. L’opera si apre con un proemio di tre ottave e poi prosegue con cinque canti da 45 ottave ciascuno, numero decisamente calcistico che rimanda ad altrettanti “tempi”, incentrati sulle stagioni vissute da Gasperini a Bergamo.
«Ho rivisto i primi tre canti, ne ho aggiunti altri due che riguardano le ultime due stagioni e ho inserito tutte le note alla fine di ogni capitolo – racconta l’autore lodigiano di origini bergamasche, docente di italiano e latino al liceo scientifico di San Donato e firma nota ai lettori del “Cittadino” grazie alla sua rubrica settimanale “Dietro le parole” in cui sonda il mondo del lessico italiano -. Questo libro è nato come un gioco, una sfida, usando il metro dei cantastorie: si procede per riquadri, con rime fisse. Purtroppo, in questi cinque anni l’Atalanta non ha vinto nulla, ma noi tifosi ci siamo comunque tolti tante belle soddisfazioni. Ciò che Gasp ha regalato a Bergamo non ha precedenti». Perché come scrive Corsi nell’introduzione, «i giovani figli dei miei amici, che non conoscono che l’Atalanta di questi anni, storcono il naso dopo uno 0-0 a Genova contro la Sampdoria. Noi tifosi più attempati, però, abbiamo perso a Fermo e ad Acireale; siamo spesso retrocessi in B (una volta addirittura in C) sotto il cielo di domeniche crudeli; abbiamo conosciuto salvezze risicate e trasferte spudoratamente votate a lucrare “il risultato ad occhiali”; abbiamo benedetto vittorie interne contro il Cesena o il Palermo in bilico fino all’ultimo secondo». Oggi l’Atalanta è una delle regine della Serie A e nell’Europa dei grandi viene spesso considerata la “mina vagante”, tanto che Pep Guardiola una volta disse che giocare contro i bergamaschi è «come andare dal dentista». Merito della mentalità, del coraggio e delle innovazioni tattiche portati dal Gasp: «La scorsa stagione ha compiuto un nuovo capolavoro: è arrivato terzo in campionato, agli ottavi di Champions e in finale di Coppa Italia senza i due giocatori più rappresentativi, il Papu Gomez e Ilicic». Per gli atalantini il calcio si è rivelato anche una piccola consolazione nei giorni terribili della pandemia della primavera 2020: «Il Covid a Bergamo è stato devastante: le ambulanze, le bare portate via dai camion dell’esercito, i lutti… Gasperini ha dedicato la Panchina d’oro proprio ai bergamaschi, l’Atalanta è stata una piccola medicina per evadere da quel periodo drammatico». Gasp rimarrà a vita a Bergamo? «Me lo auguro, è l’allenatore che ha cambiato la vita ai noi tifosi. Mi spaventa però un po’ il suo carattere duro, non vorrei che cozzasse con qualcuno, come successo con il Papu».
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