Pochi hanno avuto la fortuna di entrarci. E di fare un tour nel giardino paesistico secolare o nelle antiche stanze, oggi quasi completamente vuote. Tutti hanno avuto modo di ammirarne il profilo maestoso, che si staglia nitido, grazie all’arancio vivo della facciata, al di là del cancello chiuso, che si affaccia su piazza Vittoria, nel cuore di Massalengo. È un legame di cuore e storia, quello che lega l’antica Villa Premoli - dimora la cui costruzione risale al 1885, oggi di proprietà della Fondazione Premoli - e il “suo” paese, che nei mesi scorsi si è mobilitato per la raccolta di firme i Luoghi del Cuore dei Fai. Il complesso di Villa Premoli - tutt’intorno all’immobile centrale si sviluppa quel che resta della cascina, oltre al giardino paesistico - è riuscito a catalizzare la bellezza di 2400 sottoscrizioni, piazzandosi al secondo posto tra i beni lodigiani, dietro solamente all’Isolotto Achilli di Lodi. Sulla sua storia, e sulle ipotesi di recupero della villa, oggi in disuso, si è concentrata la giovane Francesca Ugolini di Massalengo, che ha firmato una tesi di laurea per il corso di laurea magistrale interateneo in “Progettazione delle aree verdi e del paesaggio”, nato da una collaborazione tra Scuola Politecnica di Genova, Politenico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università degli Studi di Milano. Un lavoro dal titolo Riqualificazione complesso villa Premoli: proposta per il recupero del patrimonio culturale e sviluppo attività economiche del territorio, che sarà anche il punto di partenza per una riflessione pubblica, in programma per venerdì 20 febbraio alle 21 nell’auditorium comunale di piazza della Pace, su iniziativa della Pro Loco di Massalengo. La neo architetta del paesaggio Francesca Ugolini farà da relatrice per illustrare la storia del complesso e della famiglia che l’ha fondato. Il tutto partendo dal cavalier Luigi Premoli (che ne fu il committente affidando l’incarico di progettazione all’ingegnere milanese Enrico Barbieri), fino ai figli della sua unione e ai nipoti, tra cui Maria Premoli (a cui è intitolato l’asilo fondato e gestito dalla Fondazione che cura i beni della famiglia), Beatrice Premoli (crocerossina e l’ultima a vivere nella dimora, nonché ideatrice della Fondazione con finalità sociali) e Luigi Premoli (che fu sindaco di Massalengo nell’immediato secondo dopoguerra). Alla serata, coordinata da Gianluigi Zanoni, vice presidente della Pro Loco, sono stati invitati anche rappresentanti della Fondazione e del comune di Massalengo, con l’intento di aprire un dibattito sul recupero
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