Cultura
Martedì 08 Ottobre 2013
Mattonelle d’arte, colore e fantasia
I due autori, lodigiana lei e milanese lui, hanno dato vita a un bestiario fantastico tra il ludico e il fiabesco che colpsce a primo acchito lo sguardo del visitatore
Mattonelle d’Artista (Xi)
Opere di Luisa Cornalba e Orlando Zambarbieri
Lodi, Fondazione Bpl, piazza Vittoria 39. Fino al 15 novembre. Orari: da lunedì a venerdì, 9,30.12,30 e 15-16,30. Info 0371 4407
Per le “Mattonelle d’artista” dell’undicesima edizione dell’iniziativa inaugurata giovedì scorso, l’immagine del pavimento della Fondazione Banca Popolare di piazza Vittoria 39 è all’insegna dei contrasti di colore, del gioco, dell’invenzione fantasiosa. E ben riuscito risulta il dialogo tra i linguaggi dei due autori protagonisti, la lodigiana Luisa Cornalba e il milanese Orlando Zambarbieri che partendo da differenti premesse e attraverso tecniche che nulla hanno di avvicinabile, accostano due gruppi di nove immagini ciascuno, accomunate dal carattere principalmente illustrativo e dal clima coloristico: dettato dalla prevalenza dei colori primari contrapposti, accorpati a una ricca gamma di tinte derivabili dalla loro mescolanza. Il tutto in una dimensione di nitida luminosità, tra il ludico e il fiabesco. Riuniti in piacevoli papier collé, i ritagli di carta della Cornalba danno vita a un “bestiario” che si attiene alla visione naturalistica del mondo animale dal quale sono attinte tutte le raffigurazioni inserite tra le piastrelle formato 50x50 centimetri. A portarle nel mondo dell’immaginario è l’accentuazione dei colori che colloca ogni descrizione a metà strada tra il vero naturale e la sua rivisitazione, restando ferme le proporzioni delle figure e gli scorci di ambientazione: lavori leggibili come libere didascalie, che si aggiungono alla produzione più nota dell’artista lodigiana che rende omaggio alle sperimentazioni cubiste dei primi decenni del secolo scorso. Le mattonelle di Zambarbieri, collaboratore di importanti agenzie nazionali e internazionali di pubblicità, contengono invece una personalissima “serie filatelica” dal titolo “Post C’Art” nella quale dà prova della sua abilità di fotografo e grafico. Le immagini dei suoi “francobolli” nascono da scatti centrati su oggetti e giocattoli, poi assemblati in composizioni dove l’effetto fotografico si annulla a favore di quello grafico: avvicinamenti logici si alternano a montaggi di risultato più surreale, con spaesamenti e sorprese umoristiche di un gioco narrativo nel quale trova spazio anche qualche omaggio alla pop art. Anche per Zambarbieri è il colore a definire digitalmente le immagini, con interventi decisi e contrasti netti.
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