MUSICA La “strana coppia” De Gregori-Zalone

Forse non è una strana coppia come potrebbe sembrare vedendoli. Il cantante e il comico si potrebbe dire. Ma Francesco De Gregori non può essere ridotto solo a un cantante, né Checco Zalone (al secolo Luca Medici) è solo un comico. Infatti, se il primo è tra coloro che ha rivoluzionato la canzone italiana, aprendo la via (con altri) al cantautorato impegnato degli anni ’70 (ma si sa che troppa politica porta anche all’amore e al sentimento), il secondo con il suo cinema ha rinvigorito la commedia all’italiana, mutandola in “italiana”. Oltre a spaccarne gli incassi nei soliti cassetti vuoti del cinema italiano. Per l’appunto Zalone è una eccezione, come lo è e sarà, con i dovuti distinguo, Paola Cortellesi. Questo sempre per il nostro cinema. Ma, è la canzone, tutto il mondo della canzone nazionale, a giovarsi di questa nuova coppia che, ascoltandola nella conferenza stampa seguita allo showcase in Santeria a Milano, durerà lo spazio di due concerti (il 5 e 9 giugno nelle “nuove” Terme di Caracalla) e resterà impressa nell’album “Pastiche” (Columbia Records / Sony Music). Più delle parole è il disco a incuriosire. Soprattutto nella scelta delle canzoni, alcune, peraltro, suonate, durante la presentazione stampa milanese. Ecco il singolo, Giusto o sbagliato, anche opening dell’album, che scritto a quattro mani e da uno dei due proprio consegnando all’altro poche note, sembra uno straordinario omaggio al cantautorato genovese: un Tenco filtrato dalla canzone francese. Anche se poi vengono dichiarati altri debiti, più di traduzione che musicali. Poco importa perché ascoltare le nuove interpretazioni dei classici degregoriani, Rimmel e Buonanotte fiorellino, consentono di individuare la naturale evoluzione del progetto: un omaggio a canzoni e artisti amati (Venditti, suonato con simpatiche sbagli di memoria Conte, Pino Daniele) e trasversalmente anche di sé stessi come musicisti e interpreti.