MUSICA Un gran finale tra gli applausi per la chitarra classica: «Ora una festa per i 18 anni»

Christian Saggese ha chiuso l’edizione 2024 della Stagione lodigiana

Un piccolo “miracolo musicale” ha chiuso, domenica, la 17esima edizione della Stagione internazionale di chitarra classica. Christian Saggese ha incantato i 150 spettatori che hanno gremito l’aula magna del Liceo Verri, confermandosi tra i migliori chitarristi europei. Un concerto che rimarrà a lungo nella storia della rassegna lodigiana e che ha permesso anche di raccogliere fondi a favore dell’Emporio solidale “Don Olivo Dragoni” per coprire le povertà alimentari delle persone in difficoltà del nostro territorio. L’artista veronese ha presentato una serie di brani di elevata difficoltà tecnica, interpretati attraverso una musicalità sofisticata e sentimentalmente coinvolgente. Applausi interminabili hanno salutato le virtuose esecuzioni di pagine di Johann Sebastian Bach, Jorge Cardoso, Joao Pernambuco, Dionisio Aguado, Stanley Myers, Franco Morrone, Francisco Tarrega, Ernesto De Curtis, Bruno Battisti D’Amario e Giulio Regondi, fino al bis finale con l’interpretazione del tema del film “Pinocchio”, accolta da una vera ovazione. Qualche attimo di tensione a metà concerto, quando uno spettatore ha accusato un malore: l’uomo è stato prontamente assistito da tre medici presenti in sala e poi trasportato all’ospedale.

Ora l’Atelier Laudense, il sodalizio capeggiato da Mario Gioia, sta già programmando la prossima edizione della “Stagione” che nel 2025 diventerà… maggiorenne. «Per organizzare una rassegna così importante è fondamentale il contributo della Fondazione della Banca Popolare di Lodi, dell’assessorato alla cultura nella persona di Francesco Milanesi e di tutti gli sponsor – commenta Gioia -. Noi dell’Atelier stiamo già contattando gli artisti per il prossimo anno: l’obiettivo, in vista della 18esima edizione della rassegna, è quello di mantenere sempre molto alta la qualità dei concerti, un livello internazionale come viene sottolineato anche nella dicitura della manifestazione. Un altro obiettivo è cercare di coinvolgere non solo il popolo degli appassionati delle sei corde, ma anche “la gente comune”: educare alla musica d’arte significa infatti migliorare la nostra anima. Siamo convinti che la bellezza salverà il mondo. Perciò arrivederci al 2025 sempre più numerosi ed entusiasti».

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