Napoleone e la battaglia che portò il nome di Lodi dentro la grande Storia

Siamo andati a visitare la mostra finalmente aperta (fino a venerdì 12) allo Spazio Bipielle Arte di via Polenghi

Quando, nel maggio 1796, Napoleone rese celebre il ponte di Lodi, con la battaglia che ha dato il nome anche a una via di Parigi; e gli artisti al suo seguito la immortalarono, imitati nel 1823 dal nostro Pietro Bignami nel quadro da cui muove il percorso della mostra. Quando, dopo lo scontro, il Bonaparte soggiornò a Palazzo Pitoletti nell’attuale via XX Settembre. Quando, correva l’anno 1809, i lodigiani videro erigere in piazza Maggiore il monumento commemorativo della battaglia progettato dall’architetto Giocondo Albertolli, assistendo cinque anni dopo alla sua distruzione da parte degli austriaci.

Vicende lodigiane di un tempo che ha proiettato la città sull’Adda nella grande storia, non dimenticando però le microstorie che all’evento fecero da sfondo e contorno: a partire da questo impianto la mostra “Napoleone Bonaparte e Lodi. A Lodi scoppiò la scintilla della più alta ambizione” - finalmente aperta allo Spazio Bipielle Arte - si dirama in sfaccettature che nel rapporto tra Napoleone e Lodi trovano lo spunto per raccontare un tempo e un popolo, con i suoi personaggi e gli episodi di storia e di vita. Per questo, e per la scientificità con cui i curatori Laura Facchin, Monja Faraoni e Massimiliano Ferrario hanno costruito un percorso attraente per forma e contenuti, è una fortuna che la perseveranza loro e della Fondazione Banca Popolare sia riuscita a prorogare per due volte il periodo di visibilità della mostra, inaugurata lo scorso 31 ottobre (ma era il marzo 2020 dello scoppio della pandemia quando l’iniziativa, di imminente apertura, fu rimandata) e subito chiusa dai decreti di sicurezza sanitaria. Il “via libera” ai visitatori decretato dalla sopravvenuta “zona gialla” in Lombardia ha permesso dalla riapertura di ieri di percorrere, nell’osservanza di tutte le norme di sicurezza, le tante curiosità della mostra: molte leggibili anche come elementi emblematici di più ampie vicende, di cui danno conto i pannelli illustrativi.

La rassegna potrà essere visitata ancora fino a venerdì dalle 16 alle 19 e, negli stessi orari, la prossima settimana da martedì a venerdì. Nelle giornate di domenica 7 e 14 febbraio alle 15, Monja Faraoni condurrà invece in diretta dalla sala espositiva una visita guidata online (iscrizione entro le ore 12,30 del venerdì, inviando una mail a [email protected]): ampia l’adesione registrata dall’iniziativa nelle scorse domeniche.

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