Napoleone è un murales: omaggio all’imperatore “senza testa e in bicicletta”
Le opere di Alan Zeni e di Goran Castellotti sulle pareti del sottopasso di via Nino dall’Oro VIDEO
Napoleone che arriva lanciato in bicicletta e Napoleone che festeggia la vittoria baciando la sua Giuseppina sul tetto del campanile di San Francesco. Il mito dell’imperatore dei francesi rivive a Lodi anche grazie a due grandi murales d’autore, realizzati da Goran Castellotti e Alan Zeni. I disegni campeggiano in bella vista sulle pareti del sottopassaggio che collega viale Pavia e via Nino Dall’Oro e rappresentano i tasselli principali del cosiddetto “Circuito off” organizzato all’interno del progetto “Napoleone Bonaparte e Lodi” per celebrare il bicentenario della morte del generale francese. La celeberrima battaglia del ponte di Lodi, datata 10 maggio 1796, combattuta dalle truppe napoleoniche contro l’esercito austriaco, è la fonte di ispirazione di entrambe le opere.
Il disegno di Zeni, realizzato con pennarelli speciali attraverso il tipico tratto semplice, stilizzato e favolistico, si rifà a un fatto di cronaca: l’involontaria decapitazione della statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore delle acque, colpito con un colpo di cannone dagli austriaci che anni prima avevano eretto il monumento. «Un vero autogol – racconta il vulcanico artista lodigiano, noto soprattutto per i suoi “Baci di ZA” -. In realtà Napoleone aveva condotto una strategia geniale, attaccando gli austriaci da ogni lato. Il mio disegno gioca sul concetto di “perdere la testa”: la palla di cannone (ancora oggi visibile sulla facciata del Duomo di Lodi, ndr) che decapita la statua e Napoleone che perde la testa per la sua Giuseppina, sposata due mesi prima. È stato “gasante” riprodurre, a modo mio, un fatto storico».
L’opera di Goran Castellotti, 24 anni, lodigiano, raffigura invece Napoleone in sella a una bicicletta, disegnato con colori accesi nel tipico stile graffiti, mentre si avvicina alla grande scritta giallorossa “1796 Lodi”. «Il sottopassaggio è molto frequentato da ciclisti e qui vicino c’è la ciclofficina “Le Lippe” – racconta Goran -. Così, invece del classico cavallo bianco, ho immaginato Napoleone in sella a una mountain bike nell’atto di raggiungere Lodi».
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