Occupied
SIAMO SERIAL Il nostro viaggio nell’universo delle serie tv continua con una produzione norvegese
“Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio ma è uno sbaglio, è petrolio”, cantava Lucio Battisti. Petrolio, appunto. Di questo si tratta: la Norvegia smette di estrarre l’oro nero puntando a una vera svolta ambientalista, e come risultato la Russia la invade. È la trama di Occupied, una di quelle serie tv “doc” poco conosciute e pubblicizzate in Italia. “Okkupert”, questo il titolo originale, è un thriller politico norvegese, ambientato nel bel mezzo di una crisi petrolifera che travolge l’Occidente. Fantapolitica? Nient’affatto, a pensarci bene...
Prima di continuare è fondamentale un dettaglio: la serie “Occupied”, diretta da Erik Skjoldbjærg, è nata da un’idea di Jo Nesbø, che in fondo non ha bisogno di molte presentazioni: scrittore crime (famoso per aver inventato il personaggio di Harry Hole, professione detective), ha giocato a calcio, ha lavorato come giornalista free-lance e ha fatto il broker in borsa. Per creare questa trama Nesbø ha spiegato di essersi ispirato all’invasione russa della Crimea nel 2014. Con un budget di 90 milioni di corone (11 milioni di dollari), la serie è la produzione norvegese più costosa fino ad oggi.
Il premier Jesper Berg (Henrik Mestad) tira dritto, vuole fermare l’estrazione del petrolio nonostante il suo Paese sia il principale produttore europeo. Il suo progetto è una politica energetica a basso impatto ambientale. Le pressioni sono, naturalmente, enormi, gli interessi economici più importanti di qualsiasi battaglia intrapresa per salvare l’ambiente. L’Unione europea si mette di traverso, ma preferisce far fare il “lavoro sporco” alla Russia, con l’obiettivo di costringere la Norvegia a tornare sui suoi passi.
Di sicuro il Cremlino - nella realtà -non ha apprezzato: «Chiunque siano gli autori e i produttori di “Occupied”, me la pagheranno cara. Molto, molto, cara», avrebbe detto Vladimir Putin.
I protagonisti principali sono tre: il premier Jesper Berg, un giornalista scomodo che si trova sempre al centro di uno scoop e una guardia del corpo che è anche agente dei servizi segreti. I due filoni, quello politico e quello poliziesco, si intrecciano alla perfezione. Non c’è bisogno di effetti speciali, tutto quello che serve sta dentro al racconto, che si dipana con ritmo incalzante puntata dopo puntata. Non c’è dubbio sul fatto che “Occupied” sia una serie tv cento per cento nordica, e chi apprezza il genere sa che cosa significa. La terza stagione esiste già, solo che non è stata (ancora) trasmessa in Italia, senza che però al momento sia stata fornita una spiegazione.
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