Oggetti e cimeli di 150 anni di storia

A Cascina Roma il passato in vetrina

Marco Ostoni

Una «storia delle storie» che hanno fatto l’Italia, non necessariamente quelle importanti, che trovano già spazio sui manuali scolastici, ma le storie della gente comune, le loro vicende personali, ricostruite attraverso lettere, fotografie, oggetti d’uso comune, pagelle scolastiche, coccarde, tessere di partito, mappe geografiche, pagine di giornali e settimanali, e chi più ne ha più ne metta. Stefano Sportelli, cultore di storia locale e curatore della mostra sui 150 anni dell’Unità d’Italia che apre i battenti domani pomeriggio a Cascina Roma, racconta così la sua fatica, frutto di un lavoro certosino di raccolta e di una passione - quella del collezionismo - che lo anima da trent’anni e che lo ha trasformato in una vera autorità nel campo nel Sudmilano. «Ho radunato materiale di tutti i tipi - racconta -, dai manifesti coevi alle divise dei soldati, dalle lettere ai francobolli, dalle fotografie ai cappelli dei nostri alpini, dalle prime macchine fotografiche a un proiettore del 1918 e un manganello usato dai picchiatori del Duce, con l’idea di allestire una mostra che sapesse raccontare un periodo, in particolare i primi cent’anni di storia dell’Italia unita, senza annoiare, ma stuzzicando la curiosità del pubblico, in particolare di quello più giovane. Forte della mia esperienza con i ragazzi (Sportelli è stato docente e dirigente scolastico prima di andare in pensione, ndr), ho lavorato per predisporre una mostra didatticamente intrigante che non a caso ha già trovato l’accoglienza delle scuole del territorio, in lista per portare gli studenti a visitarla. In cinque sale abbiamo coperto i 150 anni dalla proclamazione dell’Unità tipizzandone ciascuna per uno o più temi: il brigantaggio, le due guerre, il Novecento operaio, il fascismo, la scuola, ecc.

La mostra si intitola “Un secolo e mezzo di Unità attraverso memorie e ricordi” ed è il cuore attorno al quale ruotano tutte le iniziative (della prima diamo conto qui a lato) che l’amministrazione di centrodestra guidata da Mario Dompè ha voluto mettere in campo per celebrare adeguatamente l’importante anniversario: «Abbiamo pensato - spiega l’assessore alla cultura del Comune Rosa Carriero - di predisporre un programma articolato e condiviso, convinti dell’importanza di dare un segnale di unità in un momento così difficile e delicato per il nostro Paese, pericolosamente diviso. Per questo abbiamo coinvolto tutte le associazioni culturali di San Donato, che hanno risposto con entusiasmo. Anche il tradizionale “mese delle associazioni” sarà interamente dedicato alle iniziative legate alla ricorrenza del 17 marzo 1861».

Dopo il taglio del nastro di domani pomeriggio (alle 18) la mostra di Cascina Roma rimarrà aperta fino al 25 marzo, con la possibilità di organizzare visite guidate gratuite (per informazioni e prenotazioni: 02-55603159).

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