ORFEO WEEK Raffaele Pe: «È un sogno che si realizza, abbiamo bruciato le tappe»
Il bilancio del festival nelle parole del suo ideatore
Per raccogliere qualche impressione a caldo sulla Orfeo Week appena conclusa, intercettiamo il suo ideatore (e direttore) Raffaele Pe a Ravenna durante le prove del “Giulio Cesare” di Händel, che debutterà il 17 gennaio 2025 nel Ravenna Festival. Sono molti i motivi di orgoglio per una manifestazione che, nata solo tre anni fa, «sta già bruciando le tappe – commenta Pe – sia dal punto di vista della partecipazione di un pubblico sempre più numeroso, sia perché il festival sta suscitando un interesse che è andato decisamente al di fuori del nostro territorio, e si è imposto all’attenzione mediatica a livello nazionale».
I numeri, prima di tutto: su 5mila posti disponibili per tutti gli eventi, la copertura è stata in media superiore all’80 per cento (con alcuni eventi sold out già nei primi giorni di prenotazione), e in particolare il pubblico dei giovani e giovanissimi delle scuole ha toccato le 2500 presenze. L’attenzione dei media nazionali è l’altro elemento di rilievo: «La partnership con la Rai, avviata quest’anno, ha portato alla registrazione di alcuni concerti che verranno trasmessi nella programmazione di Radio 3». A fare da volano alla notorietà del festival è stata la presenza di artisti di calibro internazionale, come la superstar del barocco Jordi Savall: «La sua presenza a Lodi è un momento che mi porterò nel cuore – dice ancora Pe -; Savall ha espresso un profondo apprezzamento per il nostro progetto, nel quale ha visto la volontà di consegnare alle nuove generazioni un patrimonio musicale prezioso». La chiave della contaminazione tra diverse discipline culturali (al netto di interventi non proprio centrati sull’argomento proposto, come quello di Recalcati) verrà rilanciata anche l’anno prossimo: «È importante far capire al pubblico che il nostro mondo è in dialogo con altri interessi e altre arti. Per esempio la sezione sulla “Musica che cura”, che si occupa della conoscenza del sé attraverso la musica, verrà allargata alla partecipazione di giovani e studenti. E poi, alcuni artisti che hanno partecipato alle prime edizioni stanno chiedendo di tornare a Lodi, e altri sono impazienti di entrare nella nostra comunità “orfica”; siamo solo all’inizio!» Sui progetti in cantiere per la prossima edizione, Pe anticipa che l’anno prossimo cade il terzo centenario dalla morte di Scarlatti: «Sono stato invitato dal ministero della Cultura a far parte del comitato per le celebrazioni dell’anno scarlattiano. Una delle iniziative legate a questo evento farà sicuramente parte del festival». Infine, un ultimo link stabilito quest’anno dalla Orfeo Week è quello con il festival della Fotografia etica, all’interno del “Sistema autunno”, un progetto sostenuto dalla fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi: «Una collaborazione che ha già dato buoni frutti, anche in termini di scambio di pubblico tra le due manifestazioni, e che continuerà l’anno prossimo».
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