Parole e ricordo: il dizionario della nostra memoria
IL LIBRO: La nuova edizione aggiornata del volume spiega origine e storia di 7mila tra termini ed espressioni
Parole, modi di dire, riferimenti e storie, il discorso di ogni giorno che si trasforma in memoria, in rimandi che si collegano a inconsapevoli citazioni di eventi e circostanze depositate nella coscienza come certezze mai pienamente comprese.
La seconda edizione di “Parole per ricordare”, uscita a 18 anni dalla prima, è una vera e propria enciclopedia della memoria, curata ancora da Massimo Castoldi e Ugo Salvi. Le oltre 700 pagine del volume si rivolgono a moltepici tipologie di lettore: dall’esperto di costume al linguista, dal cacciatore di curiosità all’appassionato di etimologie e figure retoriche, e non solo.
Tanti gli esempi che si possono fare per contribuire a sollevare la curiosità, pescando tra termini comuni e costrutti standardizzati dall’utilizzo che spesso celano sorprese inaspettate. E allora via con Cecco Beppe (l’imperatore Francesco Giuseppe I), figlio di un dio minore (riferito all’omonimo film ma anche a una persona discriminata e senza appoggi o relazioni), ambaradan, sinonimo di confusione e disordine che ha come riferimento l’Amba Aradam, massiccio dell’Etiopia teatro di un cruento scontro tra italiani e abissini nel 1936.
Il volume si compone di più di 7mila parole ed espressioni che conducono a luoghi, vicende e personaggi per arrivare a costituire un affascinante affresco dell’immaginario collettivo, della storia e della tradizione.
«Le Parole per ricordare – spiegano gli autori – rivelano come la lingua sia un luogo dove ogni generazione lascia tracce e può ritrovare se stessa. Raccogliere queste parole significa offrire a chi conosce l’Italia e la sua cultura un libro nel quale riconoscersi, ad altri un aiuto per condividere la vitalità di una lingua e dei suoi usi figurati, a tutti un pretesto per scoprine la storia, le trasformazioni e gli incontri tra passato e presente”.
La nuova edizione del dizionario, che si avvale anche di una versione digitale, si propone con mille nuovi lemmi e rinnovata nello stile espositivo e nei contenuti. Molte voci sono arricchite dall’indicazione degli argomenti e alla fitta rete dei rimandi si aggiungono i percorsi (lemmi che raccontano storie o personaggi attraverso le voci ad essi legate). Utilissimi e molto chiari i riferimenti attinti dalla linguistica
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