presenzenOltre duemilatrecento le presenze registrate in circa due mesi, tra la mostra e gli eventi collaterali; più di cinquanta le visite guidate che ogni fine settimana hanno accompagnato i visitatori della mostra In hoc signo: sono questi i dati oggettivi del bilancio dell’iniziativa che l’associazione Monsignor Quartieri ha offerto alla città di Lodi, e che si è conclusa ieri con il solito “tutto esaurito” nello Spazio Bipielle Arte di via Polenghi. «Dal punto di vista soggettivo –esordisce a caldo Gianmaria Bellocchio, presidente dell’associazione – la prima impressione, insieme alla stanchezza, è una grande soddisfazione. I numeri sono il segno di un traguardo importante; è bello constatare che questo luogo, per due mesi, è diventato un punto di riferimento per la vita culturale della città, con eventi legati alle diverse forme di arte, in un percorso alla ricerca del sacro. Il tema indicato dalla mostra è stato rispettato in pieno». Con un notevole sforzo organizzativo, la Monsignor Quartieri è riuscita a proporre eventi di assoluto spessore: poeti, musicisti di fama internazionale, critici e artisti si sono avvicendati sul piccolo palcoscenico per un incontro sempre cordiale e coinvolgente con il pubblico. «Organizzare questi eventi –continua Bellocchio – mi ha dato modo di conoscere delle personalità straordinarie, con le quali si è subito creato un rapporto speciale, che mi permetterà di progettare occasioni future: abbiamo già diverse idee, grazie ai contatti che abbiamo allacciato. È una sorta di circolo virtuoso, che si alimenta da solo». E sulla capacità organizzativa dell’associazione, Bellocchio tiene a sottolineare che «è stato fondamentale il contributo di tutta la squadra di collaboratori che mi ha affiancato, sia per l’aspetto tecnico degli allestimenti, sia per quello culturale». A proposito di nuove conoscenze, Bellocchio ne ricorda una in particolare: «L’incontro con il nuovo vescovo Maurizio Malvestiti, che ha visitato la mostra l’altro ieri, è stato un momento straordinario: accompagnandolo nella visita guidata, mi è sembrato di fare una passeggiata con una persona che conoscevo da sempre: un uomo di grande semplicità, ma anche di grande competenza. In vent’anni, è la prima volta che ho avvertito questo feeling particolare, che forse potrà dare risultati sul piano di una futura collaborazione». Ora, spenti i riflettori sulla mostra, Bellocchio confessa di essere già impegnato nella progettazione delle iniziative per il 2015, che segna il ventesimo anniversario dell’associazione: «Restano fissi gli appuntamenti tradizionali: il concerto Le sette parole di Cristo sulla croce nella settimana di Pasqua, la mostra Carte d’arte in autunno e poi il concerto dell’8 dicembre. Per il 28 ottobre, anniversario della morte di don Luciano Quartieri, ho in mente un grande concerto e forse uno spettacolo teatrale. Poi sto pensando a un percorso di approfondimento sul tema dell’arte: un omaggio per i vent’anni dalla morte di don Luciano. L’amicizia con padre Dall’Asta, nata con la mostra In hoc signo è una porta aperta in questa direzione». Un percorso che continua, all’insegna dell’eredità lasciata da don Quartieri, per il quale «l’amore per l’arte non è riservato a chi la pratica professionalmente, ma è una forza propulsiva nella vita di tutti»
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